La scelta delle donne: Vanna

I due volti della discriminazione – di Vanna Bigazzi

In modo certamente semplicistico, credo che la prima discriminazione della Storia sia stata quella dell’uomo nei confronti della donna, ai primordi. Il motivo? La superiorita` della forza fisica dell’uomo, da cui il suo approfittamento. Nel corso dei secoli, questo abuso si e` ovviamente modificato ma siamo dovuti arrivare alla fine ottocento, in Italia al 1946, qualche annetto dopo, direi, perche` le donne venissero considerate degne di far valere la loro opinione. Un effetto tardivo di civilta`? No certo, le donne erano e sono molte ed i loro voti comunque sono serviti e serviranno. Pseudoscherzi a parte, non e` proprio di questo che vorrei parlare ma della figlia del pregiudizio: la discriminazione come “ malattia della mente e del cuore”. Di come crei differenza e distanza anziche` comprensione e vicinanza. Il razzismo, nella sua ideologia, affonda le radici nella discriminazione. Ad Atene, dove e` nata la Democrazia, erano esclusi dalla vita politica: stranieri, donne e schiavi, mah… Insomma tutti quelli che per qualche verso si trovavano in condizione di “diversita`” rispetto all’uomo, quello vero, tanto per intendersi, che avesse qualche spicciolo nelle tasche. La donna poi, nei secoli, purche` non schiava, (le schiave servivano ad altro), e` stata riconosciuta nel suo ruolo di moglie e di madre. Come moglie non e` poco, come madre assolutamente inconfutabile. Ma veniamo ai giorni nostri e a rispondere alla domanda se in un passato, non troppo lontano, quello della nostra giovinezza, noi donne abbiamo veramente avuto la liberta` di scegliere il nostro futuro. L’argomento “ricamo” ci ha portato a questa considerazione, ma non solo l’attivita` del ricamo, anche tutti quei lavori ritenuti idonei ad una donna perche` potesse divenire minimamente indipendente, cosa che in fondo faceva piacere a tutti. Sinceramente non penso che la maggior parte delle giovani che eravamo, siano state libere di prendere in mano la propria vita, escludendo i casi, certamente non pochissimi, in cui siano state amorevolmente spinte e incoraggiate dalla famiglia e dall’ambiente circostante, a realizzare le proprie aspettative. Ad ogni modo credo che abbiamo dato veramente il massimo all’epoca, nei limiti che ci sono stati concessi ma anche con una lotta sostenuta in tempi non paragonabili a quelli di oggi. Non meravigliamoci dunque del conseguente fenomeno del “Femminismo” che in quanto esasperato, da movimento di protesta, degenero` a sua volta, in una forma di razzismo: “la castrazione dell’uomo”. Questo fatto fa riflettere sugli effetti del risentimento e del rancore socializzato. Da vittime si puo` divenire carnefici e proprio da qui: i due volti della discriminazione. Veramente brutta cosa, la discriminazione, un cane che si morde la coda, un abominio dal quale sembra difficile uscirne. Concludendo, forse utopisticamente, potremmo guarire da questa “malattia della mente e del cuore” ridefinendo il pensiero con parametri di uguaglianza e non con la corsa al potere, risanando le forze dell’umanita`che esistono in noi come ha fatto Gesu` riscattando, col suo sangue, gli uomini dal peccato.

La neve non ha scelta: Carmela

Fiocchi senza scelta – di Carmela De Pilla

foto di Carmela De Pilla

Cadono.

Cadono lentamente

s’incontrano, si abbracciano

mai si scontrano

Ognuno segue la propria strada

guardano dall’alto in basso

senza sospettare la loro fine

E cadono

Non hanno scelta

la terra li chiama

E intanto tacitamente

tessono raffinati ricami

Tutto si ricopre di una coltre bianca

e lo stupore mi pervade