Ombre cinesi. – di Nadia Peruzzi

Sulla parete bianca due mani si intrecciano facendo apparire la sagoma di un cane. Sembra vivo e la tua piccola mano si allunga per toccarlo.
Sparisce come si è materializzato ma non del tutto perché le mani si muovono ancora e tornano a creare.
L’ucccello muove le ali e si alza. Quasi riesci a sentire il flap delle ali che lo aiutano a spiccare il volo. Un volo regolare e sempre più in alto a toccare il soffitto della stanza in mezzo al manto di stelle che, proiettato dalla lampada vicina al lettino, invita a chiudere gli occhi .
Il pensiero che già si affaccia sul domani.
Le mani della mamma che hanno creato quelle magie ora carezzano e confortano. Aggiustano la coperta perché tu non senta freddo. Ti senti coccolato e felice mentre ti abbandoni al sonno. Nessuna ombra è in grado di farti paura.
Anche quella che in sogno vedi allungata davanti a te. Stai correndo col sole alle spalle. E’ il tuo doppio scuro, lo sai benissimo. Non la temi. Saltelli per schiacciarla mentre pensi che vorresti farci un tuffo dentro in modo da potertela sentire appiccicata addosso come una seconda pelle.
Bello, tenero pieno d’amore,di gioco
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La lampada vicino al lettino….basterebbe quella luce, quella di allora, per ritrovare il gusto dei ricordi, quelli delicati, privi di ombre incombenti….delicato, molto.
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Questo scritto Nadia mi ha fatto ritornare bambina quando le ombre e il buio mi facevano sognare, un po come le nuvole. Molto bello e tenerissimo…
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Proiezioni e ricordi universali si mescolano a rivivere momenti intensi di comunione antica con i nostri genitori.
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La Nadia più tenera rimane osservatrice di particolari che qui si accendono di sfumature incantatrici
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