L’ombra degli alberi

Foglie – di Daniele Violi

Foglie; sempre generose, per tutte le piante e arbusti, per gli uccelli, per gli insetti, per Noi, Donne e Uomini. Ci donano l’ombra, l’emozione dei colori, l’emozione del movimento. Le foglie sono il vestito delle piante e degli arbusti. Le foglie crescono con l’intelligenza sensoriale di chi li vegeta. Piante e Arbusti hanno un apparato sensoriale che consente loro di vivere e far vivere una moltitudine di esseri viventi. Le foglie stesse sono il cibo per tanti esseri viventi, le foglie ci parlano con le loro mutazioni e ci insegnano ad osservare la natura da ogni posizione. Siamo Fortunate/i che abbiamo come compagne di viaggio queste Emozioni.  Noi tutte/i, siamo foglie di Alberi e Arbusti Antichi e longevi. Parte e nasce spontanea una domanda: a quale Pianta o Arbusto siamo legate/i o apparteniamo o vorremmo discendere?

Colloqui col Gigante: Patrizia

La Cappella della Principessa – di Patrizia Fusi

Sono seduta su una panchina nel chiostro della piccola cappella Buontalenti davanti a un’immagine della madonna in terracotta della famiglia Demidoff.

 Gli alberi mi proteggono, il sole passa fra le fronde e fa giochi di luce sul terreno.

C’è la tomba della Principessa Maria Demidoff, morta nel 1955, bella l’immagine di lei sulla foto della croce, lineamenti delicati, capelli morbidi, raccolti.

Tutto mi parla di storia passata, una scalinata a due gradoni scende dalla cappella e si inoltra nel giardino sottostante.

Una brezza leggera rende piacevole il clima, è una giornata luminosa e tiepida le foglie di alcuni alberi stanno cambiando colore.

 L’odore della vegetazione invade le narici e si confonde con il profumo delle persone che sono passate nel vialetto.

Intravedo, da dove sono seduta, la statua del Gigante fisso nella roccia, grande, maestoso ha dietro le spalle un grosso fardello, il peso gli fa piegare il capo in avanti, si appoggia con forza con le possenti braccia al piedistallo, ha un viso bello nella sua durezza. Quando sono stata davanti al Gigante un raggio di sole rispecchiandosi nell’acqua rifletteva una tremolante carezza luminosa sulla guancia sinistra del volto.

Tante persone visitano il parco, tutti si fermano davanti al Gigante, lui osserva tutto dal suo trono di pietra. Il paesaggio che cambia col mutare delle stagioni, gli uccelli che volano fra gli alberi i loro corteggiamenti amorosi, i nuovi nati.

Gli uccelli di passo che si fermano per riposare e poi ripartono, alcuni li rivede l’anno dopo. Caprioli che si impossessano del parco quando le persone spariscono. Ascolta quello che le persone dicono, se ne fa un’opinione per quello che raccontano e per come si comportano.

Gli piace la bellezza femminile e i profumi.

La cosa che gli piace di più sono i bambini: la meravigli che vede nei loro occhi di fronte a questo Gigante imprigionato nella roccia, il loro correre sui prati, desiderio anche suo.

Ha da aspettare le notti di luna piena, tutte lì le entità che sono racchiuse nelle cose nelle statue, il loro spirito si libera nell’aria del parco, volteggiano come piccole nuvole, si rincorrono, giocano quando si fermano nel grande prato o sotto i maestosi abeti si raccontano i commenti che hanno sentito fare davanti a loro e ne ridono e ne danno dei giudizi divertiti.

Quando la luna è oscurata si indovinano fra di loro ognuno con un leggero suono diverso per riconoscersi, questi tenui suoni sono una dolce musica che si sprigiona tutto intorno.

Tutto questo spettacolo riescono a vederlo solo gli uccelli notturni e la civetta manda il suo canto per questo.

Coppia di ombre

Ombre – di Rossella Gallori

Non ho paura delle ombre, non sono buio, mi spaventano di più le voci improvvise estranee….

Mi siedo accanto a te, lentamente allungo la mano,  non so se ci sei, vedo comunque due ombre riflesse nel grande specchio, piccole macchie del tempo affiorano, nere d’ argento, la cornice sciupata dagli anni costringe i nostri sogni a non fuggire, li stringe in un unico respiro….che appanna un vetro poco pietoso che ci ama ugualmente.

Dal lato opposto a noi, un quadro nascosto alla luce, parla di qualcosa  di surreale ed opaco: un vaso senza acqua, che  bagna fiori freschi che giocano con la luce in un intreccio di ombre….

Ora ti stringo la mano più forte, ora che te ne sei già andato, non ho paura di questo semibuio, profuma di riparo.

In un angolo mille occhi mi guardano nel fumo di Virginia, tabacco buono….