Colloqui col Gigante: Cecilia

Lo specchio – di Cecilia Trinci

La mano appoggiata  a terra per darsi una spinta, per sollevarsi e scrollarsi l’ombra invisibile che incombe sulle spalle.

Guarda giù, nell’acqua che gioca col suo sguardo sbeffeggiando la tristezza e promettendo una luce diversa sulla consuetudine.

Sa già tutto, conosce le bugie e le illusioni, gli si è rivelato il sapore della sorpresa come un certo  gusto di ruggine e sale.

Eppure le ginocchia scatteranno ancora, forse lentamente ma inesorabili. Solleverà i capelli che spagosi scenderanno sulle spalle e  gridando spezzerà i rami che vorrebbero incastrarlo. In piedi sarà maestoso e fragile, nudo e infreddolito, anchilosato da quel suo inginocchiarsi pluricentenario. Ma ritroverà il verticale sul lago, farà in tempo a guardare il tramonto rosso sull’appennino, farà in tempo a intrecciare la barba nel sole. Farà in tempo a guardarsi intorno, con il grosso collo dolorante, a scendere dallo scranno di pietra, a farsi scivolare nel prato a conchiglia. Farà in tempo a ricordarsi una capriola e appoggerà le grosse spalle in terra, dandosi una spinta per una, due, tre giravolte nell’erba. Non c’è nessuno a guardarlo, è solo mentre la notte sale e la luna piano piano si accende.

Arriverà fino alla siepe, dove da tanto voleva affacciarsi e guarderà le stelle, e sotto, accesa, la città misteriosa, il traffico assurdo, il fumo dell’ignoranza.

Canterà. Non c’è nessuno ad ascoltare.

Impronte immense, profonde come frane resteranno nel prato stanotte.

Alzerà le bracciona al cielo, respirando la solitudine piena, non quella sofferente dei secoli passati, ma quella consapevole dei secoli presenti. Sentirà il profumo dei pini che viene da ovest, dal mare, proprio a diritto del suo sguardo cieco. Sentirà il vento di ponente che gli pettinerà i capelli dimenticati.

C’è ancora futuro per me, penserà e solo allora potrà girarsi per tornare al suo posto, sapendo che esiste ancora, che c’è ancora tempo.

Che farà in tempo.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

3 pensieri riguardo “Colloqui col Gigante: Cecilia”

  1. Farà in tempo a ricordarsi una capriola e a respirare la solitudine piena…..quella consapevole dei secoli presenti…..
    Bellissimo brano Cecilia!!!
    Il gigante di pietra che guarda le stelle, che canta , che fa le capriole …energia vitale piena di speranza e di futuro!
    Grazie!

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  2. Avrà ancora tempo? Certamente, ma non sa quanto….questo è quello che lo fa andare avanti sperando che sia ancora tanto, ma non è una certezza…

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