Colloqui con il Gigante: Luca

Ritorno a Villa Demidoff – di Luca Di Volo

Primavera lunga e difficile. Estate lunga e tormentata. Poi l’Autunno , fiammeggiante di oro e di rosso piropo, e anche lui traditore perché quelle struggenti suggestioni lasceranno il posto alle scheletriche braccia dell’imminente Inverno.

Ma ora il Sole è ancora generoso e stende le sue dita raggianti sul  disarmante verde degli immensi prati e sugli alberi che ancora emanavano l’ultima gloria dell’Estate morente.

E su tutto sorveglia un Gigante. Così lo chiamano. E tutti ne sono atterriti, almeno al primo sguardo.

Una figura senza tempo…enigmatica e potente nel suo dinamismo ambivalente…

Ma quella massa immensa, soffusa dal verde intenso dei prati senza fine, apparentemente informe, scatena un simbolismo senza freni.

Chi è. . cosa evoca quella figura straziata, sofferente. . forse l’umanità sconfitta schiacciata dal peso del tempo?

Ma c’ è un’altra suggestione: quelle membra tese, sofferenti,  non potrebbero  invece appartenere non ad un uomo  che cade senza speranza  ma piuttosto ad una figura che si rialza, appoggiandosi su membra indebolite dal lungo Inverno, barba ancora coperta di ghiaccio, e  che stia gettando  la sfida al buio e al freddo in un cosmico risveglio senza tempo?

O forse tutte due le cose erano nella mente dell’artista che le ha concepite?!

E nello stesso Paradiso ci sono anche figure che sembrano uscire dal nulla. . dal ventre generoso della madre terra. . una rinascita? Un simbolismo per la Primavera?!

Non lo sapremo mai con sicurezza, però è difficile sottrarsi  a queste spinte emotive.

A me piace pensare che quella figura massiccia, che sembra guardarti dovunque tu sia, possa rappresentare l’eterno ciclo  sconfitta e poi rinascita , rinascita e sconfitta. . che sembra essere il destino dell’uomo in ogni tempo e in ogni luogo.

E anche le Matite, incantate di fronte a tanto splendore…cadono e si rialzano. . ma  non si arrendono…forse si riconoscono con molta umiltà in quell’enigmatico Gigante.