Un pensiero per sempre – di Stefania Bonanni

Oggi è il trentesimo 18 gennaio che tu non ci sei. 10.000 giorni, metà della mia vita, quasi. Ancora non mi sembra possibile sia passato tutto questo tempo, tutta questa vita. Si sta consumando tutto, ed è sempre tutto così vivo. Come ho fatto ad andare avanti, a ridere, a vivere, ad amare, a soffrire, ad essere felice. Eppure mi era rimasto poco cuore, poche braccia, poco sentimento, poche voglie, tanta roccia dentro. Eri tu quella sorridente, tranquilla, accogliente, che profumava di saponetta rosa, sempre pronta a far festa per ogni piccolo dono, per ogni volta che si era insieme. Ricordo tutto, ricordo la tua voce, ricordo le telefonate, gli abbracci, le tue mani morbide, il seno accogliente dove tante volte mi sono rifugiata in strette cannibali, di quelle che mescolavano il sangue e calmavano i pensieri ed i battiti, dove si ritornava due in una, come prima di essere. Poi, dopo tanto tanto buio, ho cominciato a sentire una mano sulla testa. Ho imparato a parlarti, ho sentito le risposte, sono diventata un po’ te, spesso ho saputo cosa avresti pensato, ho sentito che ti avevo vicina. Non è passato un giorno senza che ti abbia pensato, e se qualche volta ho avuto la sensazione di non averlo fatto, il giorno dopo ti ho pensata il doppio. Da quando ho tanto tempo, tanto silenzio intorno, credo di averti capito anche di più. O forse è l’età, o forse la paura, o la malattia, o il bisogno che sempre avrò di te. Perché sarò tua figlia per sempre.
Ci si domanda “come ho fatto senza di te?” ed è una meraviglia scoprire che ce l’abbiamo comunque fatta. Di certo è stata la forza della vita, ma di certo è stato anche grazie a quegli Angeli che comunque ci hanno camminato accanto e non hanno mai smesso di guardarci le spalle. Sappiamo che è così.
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…
sappiamo che è così ma e dura….senza profumo di saponetta rosa odore indimenticabile..senza strette cannibali…ce l’abbiamo fatta perchè son rimasti con noi…e noi ora siamo un pò loro…un bacio Stefy
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Elogio e riconoscenza in questo brano. Attraverso il rivivere amoroso della mamma, sei riuscita a trasformare”tanta roccia dentro” in qull’afflato spirituale che ti fa sentire protetta (cominciare a percepire una mano sulla testa), a ritrovare la sua essenza buona e gentile, quella di una donna dalle mani morbide e dal seno accogliente che hanno costruito la tua forza nel tempo.
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Bellissimi, mi commuove e mi è arrivato al cuore ❤
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