La canapa – di Tina Conti

Fra tutti i tessuti proposti scelgo la CANAPA
Ho sempre sentito parlare in casa di questo materiale. poi da grande, in età da corredo ho capito di cosa si trattasse.
In casa circolavano delle matasse ruvide e marroncine, era canapa, la lavoravamo nei nostri telai in casa, per fare il corredo.
Mi erudiva mia mamma, il tessuto era rigido e duro come un panchetto.
Il corredo per le figlie era una faccenda che impegnava le mamme quando si cominciava ad avere dai 12-18 anni in su.
Anche a me la mamma ha cominciato a comprare pezze di stoffa bianca.
Cosa ci devo fare? Ho chiesto subito.
Lo prepariamo per quando ne avrai bisogno.
Per la mamma era un grande orgoglio disporre di un po’ di denari in proprio e cominciare a pensare al corredo per la sua prima figlia.
Non ho ben capito come facessero a trasformare le matasse di canapa in tessuto ma ho apprezzato la tela sbiancata e ammorbidita dai lavaggi che ho trovato in casa confezionata in canovacci, asciugamani e teli per il letto che non ho mai usato per tale scopo ma che oggi ho trasformato in bellissime tovaglie per le cene estive in giardino.
I telai familiari inizialmente semplici e usati in tutte le famiglie, realizzavano teli di sessanta centimetri circa, cosi per usarli come lenzuola. Venivano cuciti a mano con un sopraggitto fitto fitto, molto resistente.
A me sono stati comprati teli di lino e cotone, chiamato cretonne, sono stata mandata durante le vacanze estive a scuola di ricamo e sfilato.
Mi piaceva stare con le signore del mio paese a lavorare, ho imparato i vari punti e un po’ di ricamo. Con orgoglio ho preparato dei capi che ho usato e amato ma, appena ho potuto mi sono comprata quella bella biancheria colorata che anche adesso prediligo. Pur apprezzando però il grande lavoro del ricamo e della confezione che si faceva un tempo. Mi viene da pensare spesso che tovaglie e lenzuola richiedevano un mese o due per essere cuciti.
Figlia di una mamma nata all’ANTELLA ho avuto dalla nonna come regalo di nozze un completo uscito dal laboratorio delle sorelle CECCHERINI, cugine della nonna, che possedevano un laboratorio di corredi e biancheria intima.
La storia di Antella, è molto legata al settore del ricamo femminile, ogni famiglia ha ricordi e aneddoti legati a quel tempo che è piacevole riascoltare.
a proposito di canapa leggi anche:
Mia madre non ha avuto il tempo di farmi il corredo…. ma io ho il suo
Rotoli di tela tessuta a telaio da lei… biancheria ricamata dalle sue mani d’oro…mani di donne che sapevano fare tutto! ….
Grazie Tina per aver aperto la cassapanca dei ricordi più cari
"Mi piace""Mi piace"
Non ho avuto corredo …mia madre lo ha forzatamente donato a dei soldati tedeschi…ne ho visti di stupendi…ho avuto il timore di toccarli…ora sono più( o meno?) coraggiosa…accarezzo il tuo..ne sento il profumo…
Grazie
"Mi piace""Mi piace"
Anche mia mamma quando dopo sposata e venuta a abitare al Casini imparo l’arte del ricamo.Nel paese e servito a tante donne per guadagnare per la famiglia e a loro come persone .Bei ricordi
"Mi piace""Mi piace"
Tanto calore intorno a questa fibra ruvida che fra quelle mani diventava espressione del saper fare con amore… Ancora un esempio di come l’essere umano sia capace di creare cose belle trasformando la materia. E tu cara Tina ce lo ricordi spesso! Grazie!
"Mi piace""Mi piace"