Personaggi e storie – Sandra

Ispirato agli elementi:

Un biglietto di sola andata Roma-Torino

Uno scontrino di un bar di Firenze di 5,80 euro

Un fazzoletto di carta con un indirizzo e-mail

Una fede d’oro

Una carta socio dell’Accademia La Colombaria

Una foto di gruppo spezzata in quattro

Un tacco a spillo di una scarpa da donna.

Davvero fu per caso? – di Sandra Conticini

foto di Simone Bellini

DESCRIZIONE DI UN PERSONAGGIO

Carlo uomo sui 55 anni, capelli brizzolati  a spazzola, occhi verde scuro sempre sorridenti, ma con lo sguardo distratto.  Veste in modo tradizionale ma nel tempo libero usa abiti sportivi multicolori, comunque l’abbigliamento è sempre  curato ed ha sempre un buon profumo. Eh sì è molto vanesio, si piace.

E’ originario di Firenze, ma lavora in una grossa azienda farmaceutica a Roma e viaggia spesso in treno.

Non riesce ad avere amici, e questo è il suo cruccio, non è socievole e spesso è un po’ ambiguo.

STORIA

Carlo, originario di Firenze, con grande dispiacere aveva dovuto lasciare la sua città ed andare a vivere a Roma per lavorare in una grande azienda farmaceutica. Quando, con il treno, passava da Firenze, se poteva, fissava con qualche vecchio amico, prendevano un caffè insieme, ricordavano i vecchi tempi e poi ognuno andava per la sua strada.

Quel giorno sarebbe andato a Torino, con un biglietto di sola andata, perchè doveva fare dei controlli ad aziende associate e non sapeva quando sarebbe tornato.

Così decise di prendersela comoda e  fissò con Antonio per prendere un caffè da Rivoire, nel salotto di Firenze.  Mentre era in treno Antonio telefonò dicendo che non poteva andare all’appuntamento perchè aveva avuto degli imprevisti. Carlo restò un po’ interdetto, su di lui non si poteva mai fare affidamento, ma decise comunque di fare un giro nella sua città. Camminò per le strade del centro, in quell’ora del mattino ancora con poche persone, che andavano svelte  rinvoltate nei loro piumini e sciarpe perchè la giornata era bella, ma fredda. Si ritrovò in Piazza della Signoria, entrò da Rivoire, prese una cioccolata calda sempre buonissima, ma.. se la facevano pagare vaiiiii… guardò lo scontrino diverse volte, non ci voleva credere €. 7,80, meno male che non l’ho presa con la panna!!! pensò! Mentre stava uscendo vide entrare una signora ben vestita che gli ricordava Isabella, la sua compagna di banco di ragioneria. Uscì dal bar, fece un giro per la piazza, vide qualcosa tra i sanpietrini, lo raccolse e capì che era un tacco a spillo rosso e nero,  e  mentre  lo metteva in tasca ripassò quella che pensava fosse la sua compagna di scuola. Questa volta, nonostante per lui  fosse una grossa prova, la fermò e riuscì a chiederle

: – Ma lei è Isabella?

Lei tirò diritto pensando fosse un rompiscatole,  lui la rincorse dicendole che avevano studiato insieme. Le fece vedere la carta socio dell’Accademia “La Colombaria” che portava ancora nel portafoglio insieme ad una foto di gruppo strappata in quattro pezzi e riattacata con lo scotch.

Lei fu costretta a fermarsi, a guardarlo meglio e, nonostante avesse i capelli brizzolati, riconobbe il colore degli occhi verdi, sorridenti, che non aveva  dimenticato e anche lo sguardo distratto era uguale. Nonostante gli anni trascorsi era sempre lo stesso vanesio, curato nel vestire anche se sportivo e con un buon profumo che le faceva girare già la testa.

Iniziarono a parlare della loro vita che non era stata una passeggiata. Lei separata con tre figli ed un marito che spesso la picchiava, lui ora solo e non per scelta. La moglie lo aveva ormai lasciato da ben quattro anni e ripensadoci tirò fuori dalla tasca della giacca la sua fede, che aveva sempre dietro. Per ora non era riuscito a rifarsi una vita, ma sperava nel futuro.

Decisero di mangiare insieme in una trattoria vicino alla stazione,  prese il fazzoletto di carta con l’indirizzo mail del suo responsabile avvisandolo che sarebbe arrivato a Torino in tarda serata. Non poteva partire subito, avevano tante cose da ricordare e da raccontarsi.

Personaggi e storie – Simone

Ispirato agli elementi:

Un biglietto di sola andata Roma-Torino

Uno scontrino di un bar di Firenze di 5,80 euro

Un fazzoletto di carta con un indirizzo e-mail

Una fede d’oro

Una carta socio dell’Accademia La Colombaria

Una foto di gruppo spezzata in quattro

Un tacco a spillo di una scarpa da donna.

In attesa di ispirazione – di Simone Bellini

PERSONAGGIO

Io; tassista depresso in estenuante attesa della pensione ( fra due luuunghissimi anni). Dal carattere mite, pacioso, non si altera mai, buon ascoltatore, parla il meno possibile (per mancanza di argomenti), un personaggio anonimo insomma.

                                IN ATTESA DI UNA ISPIRAZIONE

Scusatemi, matite care, se non scrivo quasi più, non partecipo molto, se la mia presenza è quasi nulla nei nostri collegamenti settimanali, ma questo periodo pandemico mi ha annullato, più dell’altro, la voglia di fare, di scrivere, di disegnare, di studiare copioni, nonostante abbia tutto il tempo ed il materiale , che mi porto sempre dietro, per passare queste interminabili ore in attesa di una corsa . Sono diventato apatico e privo d’interessi, consumato dallo stress.

Non voglio risultare patetico, ma questa volta non mi viene in mente niente; nessun personaggio, nessuna stor…

-Lei è libero? Parte lei ? Presto, presto mi porti alla stazione presto ! Ma che fa? Smetta di scrivere, parta subito ! Via !.

Entra concitatamente nel taxi gettando giacca e borsone sui sedili posteriori.

– oh cazzo ! Mi si è rotto anche il tacco adesso, cazzo cazzo cazzo !

Mi scusi eh, ma oggi non me ne va bene una, guardi qua – dice mostrandomi uno scontrino che aveva nella tasca della giacca- Ma le pare possibile che per un cappuccino e una brioche si debba spendere cinque euro e ottanta ?! “ Ma lei ha consumato la colazione al tavolino esterno “, mi hanno risposto con la “puzza sotto al naso”. “ Andate a fare in mmmhmm” mi sono trattenuta a stento tappandomi la bocca, ma uscendo ho gridato un LADRIIII che mi hanno sentito nel raggio di un kilometro.

Mi scusi lo sfogo, mi vede così agitata perché stamani avevo un colloquio nella sede dell’”Accademia Colombaria” per propormi, in quanto socio, alle prossime elezioni dei membri del consiglio- Così dicendo tira fuori dalla tasca la tessera socio con la foto di gruppo del comitato dirigente.-Non mi hanno preso nemmeno in considerazione, ridevano, ridevano e ammiccavano. MALEDETTI! – dice strappando rabbiosamente in più pezzi la foto – Mi scusi devo fare una telefonata,per rilassarmi un po’, posso?-

-Prego, faccia pure. – Mentre lei si sfila la fede d’oro e la mette in tasca.

– Pronto amore, sto venendo da te, ho bisogno di coccole, non sai che giornata di merda sto passando. Stiamo in po’ insieme e poi torno a casa a Torino, ho già preso il biglietto.

Come non ci sei ? Non sei a Roma?…Dove sei? … Con chi?…Macchè lavoro,…tu mi tradisci, di’ la verità, vigliacco ! Lo capisco sai quando menti!

Ahh lo ammetti, PORCO !!!

Cooosaaa….. mi….mi vuoi lasciare ? Perchèèè?

 Io.. troppo isterica ….. IO ???

Ora vengo lì e ne parliamo !

Pronto….. Prontoooo!!!

….Ha riattaccato……mi ha riattaccato il telefono in faccia !!!

Mio Dio , adesso come faccio ! Non so stare senza di lui!- in lacrime- dovrò accontentarmi di mio marito !

Si fermi, scendo qui. – Rimestando convulsamente nel borsone:- Dov’è, dove l’ho messo?..Eppure sono sicura di aver preso il portafoglio, deve essere per forza qui. Non lo trovo. Mio Dio l’ho perso … me lo hanno rubato! Ma porca miseria ladra! Mi dispiace tanto, guardi le scrivo la mia mail su questo fazzoletto di carta, lei m’invia l’importo e gli estremi per farle il bonifico, va bene? DIO CHE GIORNATA !!!-

– Non lo dica a me; dopo quattro ore fermo al posteggio aspettando una corsa mi capita lei che mi riempie la testa di tutte le sue disgrazie ed infine non mi paga nemmeno ! Cosa dovrei dire io di questa giornata eh!! Se ne vada, vada via che devo finire di scrivere !