Tempo lento

La clessidra – di Luca Di Volo

Foto di moritz320 da Pixabay

Per me scelgo un orologio a sabbia..chiamato anche clessidra. Questo modo di misurare il tempo, secondo me è un modo per essere fuori..non “dal” tempo ma da “questo”tempo ..La sua lentezza è la sua precisione ma dà anche quasi il senso di poter intervenire sullo scorrere del tempo stesso quando siamo costretti a rovesciare la clessidra che ci suggerisce l’illusione di esserne in qualche modo padroni.

Tempo e illusione

Attesa eterna, attesa lunga

La clessidra si svuota goccia a goccia

E le gocce sono pietruzze

Tra due dolci parentesi di nulla

E io qui aspetto..aspetto

E ora vedo il tempo

Che m’illude ch’io ne sia padrone

Quando la capovolgo lui

Continua uguale a sempre

Non inverte il suo fluire

Io non l’avverto ma ci sono dentro

Illuso prigioniero.

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Scelgo poi di dare a Carla un orologio a cucù. Un oggetto che dà un’immagine di tradizione e al tempo stesso originale..per i tempi che corrono..

In parte rappresenta anche la fisicità di un tempo che “si vede”, accompagnato da una forte manifestazione di una certa sensualità

Allegra, qualcosa che si ridesta e ci richiama allo scorrere della vita che si rinnova ad ogni cucù..

Dedicato ad una musa

Un giorno, per scherzo, volli dedicare ad una Musa

Uno strano oggetto casalingo

che segna il tempo e canta con voce inconfondibile

scandendo ore o minuti

non saprei dire il perché di questa dedica

esso giace al di là della ragione

ma proverò a tradurlo come posso

Quest’oggetto è fisicità d’un tempo che si vede

E ci richiama ad una bella sensualità ed anche allegra

Che ad ogni cucù ci ricarica la vita

Quasi che ad ogni cucù si ridestasse

Come avviene quando la Musa amica

Parla o ride e si rinnova il tempo.

Tempo variabile

Orologi opposti – di Cecilia Trinci

foto di Cecilia

Pesante, molto grande, da uomo, sempre al polso, come un guinzaglio che mi tenga a terra, un compagno, non un padrone. Lancette luminose che si possono vedere di notte. Le quattro, l’ora terribile, l’ora a metà tra la notte e il giorno, ma anche tra la vita e la morte, se superi le quattro sei salvo. L’ora in cui i gatti vogliono uscire, forse per sottrarsi alla paura di morire. I gatti in fuga da  ciò che non possono controllare hanno occhi fatti apposta per vedere di notte e vanno, saltano muretti, scendono dai terrazzi e la strada buia li ingoia senza rumore. Noi restiamo nei nostri letti e se ci svegliamo alle quattro siamo perduti, fantasmi di rimpianti e paure si affacciano da dietro l’armadio, strisciano sopra le coperte e ci guardano. Se ci svegliamo alle quattro la notte è perduta, il sonno non basterà per il riposo, ma un orologio basta per farsi compagnia.

Restano tutti gli infiniti giri che hanno fatto le lancette sorelle, giornate lente, giornate svelte, sole e pioggia sopra quelle cifre segnate da una tacca, la posizione basta a farle riconoscere. “Mettiti a ore 3″….”Colpito a ore 11″….si è imparato l’orologio prima di saper contare. Il digitale con le ore scritte è un’altra cosa, è informazione senza posizione. Le lancette ce lo fanno toccare, il tempo e come il tempo non si vedono muovere. Si vede il tempo passato, non quello che sta passando.

L’altro, all’opposto, è leggero, sottile, non si sente sul polso, ha un’immagine tratta dal Piccolo Principe, il disegno che i “grandi” non capiscono e solo tra bambini si può capire cosa dice: un boa che ha mangiato l’elefante. Non è un guinzaglio né una zavorra, ma qualcosa con cui si può volare, giocare, raccontare storie. Un cerchio nero per entrarci dentro e trovarsi in una strada sterrata con voci sconosciute. Un baobab verde fa da ombrello, bambini scalzi in lontananza, se ascolti in silenzio c’è il rumore dell’oceano, la risacca su e giù canta, un boa ha ingoiato un elefante, ma poi lo sputa e lo lascia libero. Se lo metti all’orecchio non senti il tic tac ma il vento caldo che muove le foglie. Non contiene fantasmi ma giochi.  Un orologio che si ricarica con il movimento, ballando, cantando, scrivendo, pensando….. La sera si toglie, non ha luci, è fatto apposta  per chi si ferma la notte, come fanno i bambini, che dormono senza fantasmi e alle quattro sono nel pieno dei sogni.

Orologi, regali amati,…..intercambiabili, secondo le stagioni, secondo l’umore, il momento….

Il tempo.