Piantina grassa coraggiosa

Il coraggio di una piantina – di M.Laura Tripodi

foto di M.Laura Tripodi

Era una composizione di piante grasse piccola piccola ospitata in un vasetto ovale smaltato di rosso  di 15 centimetri.

Per qualche giorno è stata in casa, ma non mi sembrava che l’ambiente le fosse gradito.

Però mi dispiaceva separarmene.

Ci siamo guardate: lei avanzava mute richieste. Io le ignoravo.

Poi la sua sofferenza è stata palese.

A malincuore le ho trovato un posto sulla mensola del terrazzino, già stracolma di altre piante.

Da protagonista momentanea dentro casa è divenuta una delle tante nella giungla di piante grasse, all’esterno.

Ma lei aveva  gradito il cambiamento.

Forse l’aria, forse la luce, forse la compagnia.

Sembrava proprio a suo agio.

Piano piano cominciava a far parte dell’insieme. Ma……

A un certo punto le singole piantine hanno cominciato a crescere. Scomposte, disordinate, ognuna con la propria caratteristica, ma mai creandosi problemi a vicenda.

Una di queste, la più esterna, quella che cresceva guardando il sole, a sud est, a un certo punto ha trovato la spondina della mensola. Deve avere avuto qualche incertezza, forse anche qualche paura di non farcela.

Io presto sempre molta attenzione alle mie piantine, ma questa mi incuriosiva per quel suo modo pervicace di alzare la testa a dispetto delle compagne e di quell’ostacolo che sembra insormontabile.

Col tempo il suo fragile  gambo si è fatto legnoso e non so come si è arrampicato fino a sovrastare la spondina per poi superarla e ricominciare a calare.

Ora è cresciuta tantissimo. E’ una specie di ortensia con le foglie cicciute verde argenteo.

Tutte le volte che la guardo mi fa tenerezza. Ha sfidato lo spazio, la confusione, l’ombra.

Ha voluto prepotentemente la luce.

L’ha voluta, l’ha cercata, l’ha trovata.

Adesso sta affacciata a godersi il sole ben ancorata con il suo tronchetto legnoso.

Sembra una bambina curiosa affacciata alla finestra del mondo.

Fra qualche giorno mi (si) regalerà qualche fiore.

Peonie d’amore rose di rancore

Peonie – di Rossella Gallori

foto di Mimma Caravaggi

Sono rimaste li, nella “casaculla”  pancia di babbo, tra i fucili nascosti sotto terra, che non mi han mai fatto paura, con un profumo che toglieva il respiro, le aiuole si rincorrevano, il giardino era immenso  nascosto agli occhi della strada.

Mi ci rannicchiavo nella “siepequasirosa” per uscirne al calar del sole, appena sentivo quel fischio, quel suo fischio, canto di uccello libero….arrivavo io, cane arruffato senza guinzaglio, io piena d’amore….sono rimaste li,  le mie peonie, anche se un altro giardino rosso di sangue e rabbia le ha accolte, qualche petalo è rimasto attaccato al mio cuore stanco…profuma ancora….ogni tanto odo un fischio lontano…oggi piovono  bocci di peonie, mi bagno non apro l’ombrello…..

Messaggio con rose – di Rossella Gallori

foto di Mirella Calvelli e Daniele Violi

Lettera per te

Che vuoi che ti scriva amico mio

Che vuoi che faccia ancora per te

Che vuoi che dica, non ripetendomi

Che vuoi che diventi, per piacerti

Ti contagerò  con i miei fiori

Rose rosse con un significato solo

Rose rosse con un gambo lungo e legnoso

Rose rosse, rosso pianto

Rose rosse dal profumo ignorante

E spine tante

E graffi che non saprai curare

E sangue che macchierà il tuo sonno

E lacrime che non saranno mai abbastanza