Da Volta la carta ……
La filastrocca – di Gigliola Franceschini

C’era una volta la filastrocca. Chi ha avuto la fortuna di crescere in una famiglia dove i nonni erano i pilastri, sedevano a capotavola e venivano ascoltati come fonte di saggia esperienza, avra’ ungrosso bagaglio di racconti, di proverbi a iosa e infine di tante fantasiose filastrocche. I miei nonni erano un’antologia vivente, dall’alto della loro scarsa istruzione, insegnavano a noi ragazzi le risposte ai vari eventi della vita, narravano storie antiche piene di valori intramontabili, recitavano lunghe tiritere che accompagnavano i lavori di tutti i giorni. Mia nonna aveva una filastrocca per ogni cosa. Anche quando andavamo nel pollaio a raccogliere le uova, faceva parlare la gallina che aveva appena deposto il suo dono “coccode’ coccode’ ecco un cocco pronto per te” e le piccole mani avide raccoglievano l’uovo ancora caldo e lo riponevano nel cestino come un trofeo. Accompagnava il movimento delle mani che impastavano il pane, con la storia della Teresina che dormiva la mattina e cosi’ per tutto c’era una storia e un canto che facevano compagnia al lavoro importante della.preparazione delle pagnotte . Vecchie storielle che hanno attraversato il tempo senza perdere di significato. Non ci si deve meravigliare se scrittori e musicisti si sono ispirati a quelle filastrocche un po’ bislacche ed hanno scritto dei testi che sono vere poesie musicali. I proverbi, le filastrocche, ruvide radici della nostra cultura ,scritte a voce e piene di errori grammaticali, sempre semi importanti che hanno permesso di sviluppare pensieri piu’ complessi. Filastrocche antiche, una lunga galleria di piccoli quadri dipinti con le parole.
