La Papessa – di Rossella Gallori

“Ho peccato ma non chiedo perdono, mi aggiusto le vesti e mi siedo sul trono”
Seduta, ben dritta, non piegata su me stessa, cerco i vostri silenzi , non le vostre parole.
Ho le grandi chiavi, un segno di fiducia, aprirò, per paura solo porte aperte, lascio ad altri serrature difficili.
I miei occhi velati dal tulle leggero guarderanno lontano, sarà difficile voltarsi, nel timore di strappare quel drappo di vita.
“Tra poco giustizia si affaccia alla porta, viaggio da sola, non voglio la scorta”
Le mie dita cercheranno di leggere la piccola pergamena, mi verrà indicata la strada da percorrere e non ci saranno lune storte che mi volteranno le spalle.
Nasconderà i miei sogni, uno scialle di seta turchese, proteggerà il mio “volar via” una volta a mosaico, sorretta da solide colonne troverò il coraggio di gridare che non ho mai avuto voglia di essere, né papa né santo, né uomo né Dio…..
“Muoio da Papessa, la storia è la stessa, donne senza diritto con il sangue l’han scritto”.
***
Un esempio di scrittura in due fasi. La prima qui sopra è frutto di riflessione, la seconda qui sotto è frutto di scrittura di getto.
La Papessa di Rossella Gallori – prima versione (che merita di essere letta)
Seduta ben dritta, non piegata su me stessa, cerco i vostri silenzi, non le vostre parole, cerco, nella pergamena segni e disegni, cerco una strada da percorrere. Ho le vostre chiavi, un motivo di fiducia, aprirò per paura, solo porte aperte, lascerò ad altri serrature difficili.
I miei occhi velati, nascosti dal drappo di tulle leggero guarderanno davanti, sarà difficile non voltarsi. Lo scialle turchese nasconderà i miei sogni ad una luna storta che mi volta le spalle.
Un mosaico a volta sorretto da colonne solide proteggono una femmina che non ha mai avuto voglia di fare il Papa.
“Aprirò per paura solo porte aperte”, con le chiavi di molti, lo scialle turchese, la pergamena d’amore…….ecco Rossella. Immagine sintesi di un’anima, che cerca i nostri silenzi….ma anche le nostre parole
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La versione di getto ha una potenza unica. Tipo: “Un mosaico a volta sorretto da colonne solide proteggono una femmina che non ha mai avuto voglia di fare il Papa”. Oppure: “Seduta ben dritta, (….), cerco, nella pergamena segni e disegni, cerco una strada da percorrere.” E ancora: “I miei occhi velati, nascosti dal drappo di tulle leggero guarderanno davanti, sarà difficile non voltarsi. Lo scialle turchese nasconderà i miei sogni ad una luna storta che mi volta le spalle. ” ………sintesi….emozione…..lampi di pensiero
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Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra.
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Mi piace molto la versione rielaborata. Mi piacciono molto le frasi in neretto come citazioni. Che poi sembrano citazioni di autori e invece sono tue creazioni anche quelle. Brava!
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Lo scialle turchese nasconderà i miei sogni da una luna storta che mi volta le spalle…Bellissimo quadro che ritrae la donna che non può esprimere se stessa e deve nascondere le sue aspirazioni che, in quanto represse, pesano sulle sue spalle…
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Leggerti mi fa sempre piacere, per come riesci ad adoperare le parole che diventano pensiero.
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