IL DIAVOLO – di Nadia Peruzzi

Che faccia feroce hai signor diavolo.
Brutto e cornuto guardi dall’alto il mondo. Il tuo sguardo fiammeggiante si posa laggiù in basso dove si muovono e si intrecciano le passioni di uomini e donne.
Le geometrie del pavimento nei loro cerchi, convergono verso l’anello che tiene ben bene ferme le catene della costrizione.
Vorresti indurre soggezione e paura. Dalla tua bocca spalancata fioccano ordini, ma non sembra che l’uomo e la donna incatenati abbiano così tanta paura di te da volersi assoggettare ai tuoi comandi.
Hanno i volti fin troppo sereni e la ragazza sembra aggiungerci l’espressione maliziosa e decisa di chi, pur ad occhi tenuti volontariamente abbassati, stia per intonare il suo canto di libertà. Si alza dapprima flebile, poi prende forza e a poco a poco riesce a rompere ad uno ad uno gli anelli della catena che la vorrebbe tenere prigioniera.
Infatti, tanto rumore per nulla… A te poi cara Nadia il diavolo ti fa un baffo… Tu non ci rimani di certo incatenata ai suoi piedi! Evviva!
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Ma il diavolo…chi??
Un intruso, vero Nadia?
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“Che faccia feroce hai signor diavolo” è il modo di Nadia di affrontare i nemici, non retrocedere, non voltarsi di lato, ma guardare negli occhi, trovare un punto debole e ironizzare. La carta era difficile ma Nadia ne coglie il senso: “Vorresti indurre soggezione e paura. Dalla tua bocca spalancata fioccano ordini, ma non sembra che l’uomo e la donna incatenati abbiano così tanta paura di te da volersi assoggettare ai tuoi comandi”. Ardore….voglia di conoscere la verità
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