Luce gialla

Luce gialla – di Maura Corazzi

Foto di Tomislav Jakupec da Pixabay

Dopo un buio generale, non manca mai lei: alle 6 mi arriva spedita negli occhi interrompendo una nuotata con il mio uomo nelle acque della Corsica,una cena al chiaro di luna gialla sempre con lui…. Si, interrompendo un bel sogno, i miei sogni ….. è quella luce gialla sparata negli occhi tutte le mattine da troppi anni; senza chiedere perché l’orologio scorre e le cose vanno fatte!

Un giallo che sveglia, un giallo che irriterebbe anche i piu pazienti e calmi.

Avendoci litigato dal mattino, per l’intera giornata  evito di richiamarla sopra di me!

Dalle finistre in certi momenti intravedo un sole che ha una logica “ci indica un nuovo giorno” di speranza e di nuovi incontri, nuove emozioni!

Ma il mio giallo preferito è anche profumo, immagino di camminare in una piantagione di cedri e respirare il loro profumo; dopo, sedermi e, sola o in compagnia, bermi una cedrata ghiacciata, il suo sapore particolare che risveglia il palato fa dimenticare la fretta con il suo giallo avvolgente. Un giallo donna! un profumo donna!

Giallo acuto

Suono giallo di tromba – di Laura Galgani


“Il colore è un mezzo di esercitare sull’anima un’influenza diretta. Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima lo strumento dalle mille corde”
“Lo Spirituale nell’arte”, Vasilij Kandinskij

Note altissime e squillanti di tromba venivano dalla finestra di fronte. Lei si reggeva l’addome insanguinato con una mano e cercava di reagire ma quello squillo ripetuto, spietato e acuto si faceva lama affilata per la sua testa e non riusciva a pensare. Apriva la bocca nello sforzo di chiamare aiuto ma era inutile; quel suono sovrastava implacabile la sua voce. La ferita sanguinava e il suo abito elegante, di viscosa a grandi fiori gialli, ormai era lacero e rovinato. Sentiva che le forze la stavano abbandonando. In un attimo rivide la scena: il suo compagno che avanzava verso di lei a grandi passi, gli occhi dilatati, la bocca serrata, la sua mano destra, grande, curata, alzata sopra di lei che con violenza la colpiva sul volto e la faceva cadere giù, di schianto. La tromba aveva iniziato in quell’attimo a squillare e dalle finestre aperte del villino di fronte lame gialle sonore la ferivano ritmicamente, come gli schiaffi che la colpivano nel salotto di casa sua. Vedeva tutto giallo intorno a sé; le pareti, il divano, i cuscini a fiori, il tappeto, tutto roteava sintetizzando i colori in un vortice di giallo accecante. “Mi credevi scemo? L’ho capito che te la fai con un altro! Hai finito di fare la signora alle mie spalle! O te ne volevi andare? Ma dove vai, tu, senza di me? Non sei niente, senza di me, hai capito?” E mentre cercavi di risollevarti da terra per raggiungere la porta e scappare senza cercare di dare spiegazioni inutili, lui aveva già afferrato un tagliacarte dalla scrivania e ti si avventava di nuovo addosso, questa volta per colpirti senza pietà. La follia cieca del delirio gli tingeva gli occhi di giallo sporco, rigato di sangue. Sarebbe stato l’ultimo ricordo di lui, che dopo averti colpita al ventre ti aveva lasciata lì, per terra, sul bel tappeto persiano comprato insieme in Turchia in un giorno di sole abbagliante, ed era uscito sbattendo la porta. Il tuo ultimo sguardo fu per l’albero in giardino che con le sue foglie ingiallite annunciava l’estate come te morente contro il cielo al tramonto. Il ritorno alla terra, tu e le foglie.
 

Incontro virtuale – 26 gennaio 2021

con Cecilia Trinci

Una cascata di giallo energizzante si è abbattuta sul nostro incontro di ieri accendendo nuovi orizzonti e nuove pagine da riempire.

Il giallo dei tulipani in mazzi conditi di gelosia, il giallo imperiale e il giallo oro della regalità, il giallo dello zafferano che stuzzica gusto e colore in certi piatti.

Il giallo della svolta, dell’ottimismo e della creatività. Il giallo che c’è nella fiamma del camino, insieme al rosso.

Il giallo smunto della malattia, dell’epatite, delle allergie.

Ma anche il giallo dei paesaggi: il giallo Sicilia, il giallo Maremma, il giallo Salento, il giallo Deserto, il giallo “femminile” delle terre di Asciano e quindi il giallo di certe nostalgie collegate.

La nostalgia ha un odore giallo, di cui ci parla Gabriella mentre per Carla i paesaggi possono essere maschili o femminili e ci racconta il suo pensiero a riguardo.

Il giallo della luce, del sole, di certi fiori: i primi fiori che spuntano sono gialli: mimosa, tromboncini, crochi, primule……

Il giallo delle note acute, stridule, della cattiveria, o il giallo dell’energia, della volontà, della creazione. E della tenerezza dei pulcini, dei piccoli…..come il giallo di certi corredini per neonati, preparati quando ancora non se ne conosceva il sesso.

Il giallo si può pensare anche se non c’è“, dice Stefania e dice anche “il giallo è il tempo che passa”, come nelle pagine ingiallite, nelle foglie che cadono.

Per molti il giallo è il colore del grano e di certe giornate gialle passate in campagna, tra la paglia, i covoni a cupola, le pannocchie con cui fare pupazzi, barbe e baffi finti per giocare, come dice Simone.

Giallo è l‘estate, le stoppie su cui qualcuno sapeva camminare scalzo e libero.

Gialla è la polenta, girata nel paiolo sul fuoco del camino, la povertà, l’essenzialità della terra, secondo M.Laura.

E’ il miele, sono i dolci gialli di uova, i cenci per fare festa insieme, la capacità di fondersi, di unirsi, di abbracciarsi, come dice Anna.

Giallo è un colore base in pittura, con cui si può alleggerire, formare altre sfumature,è l’ombra che fa la luce” come dice Tina, è il girasole, è il giallo di certi quadri preferiti, il ricordo di Van Gogh e Gaugin per Luca.

Giallo è attenzione, pericolo: non attraversare la linea gialla….e gli animali feroci sono gialli!

E la “stella di David”, usata come marchio perverso, è gialla, nel ricordo di infinita malvagità della persecuzione nazista, come ci ricorda Rossella e come oggi, che è il Giorno della Memoria, vale la pena ripetere.

Il giallo è la paura e la mano stretta di un bimbo per non perdersi in un grande campo di mais, affascinante ma pauroso!

E’ la vibrazione acuta, la tensione che ci fa stare in ansia di Laura.

E’ una camicetta gialla per apparire giovane e reggere alla malignità, al pettegolezzo, all’essere giudicati di Vanna.

Per qualcuno è il colore del cuore, per qualcun altro uno stridente colpo di luce, per tuttti vitalità e spinta ad andare AVANTI, come per Lucia, che per salutarci indossa il suo cappottino giallo con il suo quadro giallo che tiene sopra il letto, fonte di energia e vigore.

A tutti voi un mazzo di fiori gialli di campo, simbolo non di gelosia in questo caso, ma di unione e abbraccio virtuale