La pagina dedicata alla trasformazione di poesia in prosa – Cinque

Il viaggio – di Nadia Peruzzi

Itaca / Constantino Kavafis

Quando ti metterai in viaggio per Itaca 
devi augurarti che la strada sia lunga, 
fertile in avventure e in esperienze. 
I Lestrigoni e i Ciclopi 
o la furia di Nettuno non temere, 
non sarà questo il genere di incontri 
se il pensiero resta alto e un sentimento 
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. 
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo, 
né nell’irato Nettuno incapperai 
se non li porti dentro 
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga. 
Che i mattini d’estate siano tanti 
quando nei porti – finalmente e con che gioia – 
toccherai terra tu per la prima volta: 
negli empori fenici indugia e acquista 
madreperle coralli ebano e ambre 
tutta merce fina, anche profumi 
penetranti d’ogni sorta;
più profumi inebrianti che puoi, 
va in molte città egizie 
impara una quantità di cose dai dotti

Sempre devi avere in mente Itaca – 
raggiungerla sia il pensiero costante. 
Soprattutto, non affrettare il viaggio; 
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio 
metta piede sull’isola, tu, ricco 
dei tesori accumulati per strada 
senza aspettarti ricchezze da Itaca. 
Itaca ti ha dato il bel viaggio, 
senza di lei mai ti saresti messo 
in viaggio: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. 
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso 
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.


La nave era alla fonda in attesa di salpare. Di fronte a perdita d’occhio il blu cobalto del mare, dietro le rovine fumanti della città appena conquistata per mezzo dell’inganno di un cavallo di legno.
Opera sua la levata di ingegno che aveva permesso di rompere le ultime difese della città resistente. Sul terreno le spoglie degli eroi,amici e nemici accomunati dalla sorte avversa, erano li a testimoniare dello scontro all’ultimo sangue che aveva visto impegnati per anni eroi leggendari, dei e semidei.
Di Ilio non rimaneva che cenere.
Era ora di tornare a casa.
La tolda della nave appena sopra di lui, la prua orientata in direzione della sua terra, Itaca. Aveva lasciato là sua moglie e suo figlio e non vedeva l’ora di ricongiungersi a loro. Sperava in un mare calmo e si augurava che gli dei che lo avevano sostenuto in battaglia lo accompagnassero benevolenti anche sulla via del ritorno.
Aveva già messo piede sulla scaletta quando un vecchio lo raggiunse.
Sembrava affaticato, si trascinava reggendosi ad un bastone, ma il suo sguardo era saldo, come se le forze che lo stavano abbandonando si fossero concentrate in quegli occhi neri e ben aperti sul mondo circostante.
Il vecchio gli parlò in un soffio. Quello che gli disse lo lasciò turbato e al tempo stesso lo aprì ad altre prospettive.
“Punta diritto alla tua isola ma fai di tutto perché il tuo viaggio non sia breve. Non augurarti che lo sia. Di esperienze ne hai fatte tante, ma non privarti dell’occasione di fare di questo viaggio un’epopea nella quale misurare la tua anima e il tuo intelletto.
Non ti accontentare degli approdi facili, delle colline appena accennate, non temere i venti impetuosi, né la furia delle tempeste. Se guidi la nave con animo saldo, cuore sereno e mente ferma non avrai nulla da temere.
Quando la tempesta si diraderà vedrai terre che mai avresti immaginato di toccare nel tuo peregrinare. Incontrerai popoli che non hai mai pensato di incontrare prima e porterai con te le merci pregiate che producono, cederai ai loro profumi inebrianti , non resisterai al fascino delle madreperle, dell’ebano e al blu profondo del lapislazzulo.
In altre terre ti fermerai solo per il gusto di imparare dai sapienti e per conoscere usi e tradizioni a te sconosciuti.
Fai in modo di avere sempre in mente il tuo obbiettivo, la tua Itaca , ma non affrettarti , godi del lento fluire del tempo senza forzare in alcun modo. Puoi arrivarci anche col pelo canuto, e sarà ancora più bello il ritrovarla ricco dei tesori e delle esperienze accumulate.
Scoprirai man mano che Itaca non è solo la meta , è il viaggio. Il segreto che ti si rivelerà è questo.
Cerca e trova te stesso nel viaggio. Non smettere mai di cercare . Non porti limiti che possano piombare le ali del tuo ingegno o fiaccare la tua volontà. Tieni sempre alti gli obbiettivi. Non abbassare lo sguardo per guardare la polvere. Puntalo sempre in alto verso il cielo, il sole, la luna , le stelle e pensa a montagne sempre più alte da scalare una volta che ne hai già conquistate una.
Non farti fermare dal mito che vuole che oltre le Colonne d’Ercole ci sia un nulla fatto di precipizi, pericoli e mostri. Non c’è barriera che non possa essere superata. Osa anche l’impossibile, solo così potrai dire a te stesso che la tua vita ha avuto senso.
Voltati indietro solo per imparare dagli errori che hai potuto compiere nella prima parte del tuo cammino. Nel percorso che stai per intraprendere non temere di compierne altri, di nuovi. Anche gli errori sono una parte importante sulla via della consapevolezza di sé e della conoscenza del mondo attorno a noi e della sua immensa ricchezza.
La via della conoscenza la troverai più esaltante di qualunque altra impresa tu abbia già compiuto. Talora la scoprirai più ardua e faticosa di qualunque battaglia tu abbia combattuto fino ad ora. La storia che ti ha portato su questi lidi ti ha indotto ad usare l’inganno per una conquista che dietro di sé ha lasciato cenere e lutti.
Se gli dei saranno benevolenti , il nuovo percorso ti sarà più propizio. Costruirai più che distruggere. Metterai insieme un mosaico di pezzi talora minuti e scoprirai giorno dopo giorno che ogni cosa conta, ogni cosa serve nella ricerca infinita di dare un senso alla vita.
Che la curiosità e la voglia di conoscere il mondo degli uomini, delle loro opere e della natura non ti abbandonino mai è l’augurio che ti faccio.
Non temere, ritroverai la tua Itaca. Resta sempre lì ad aspettarti. È un puntino in mezzo al mare che è parte di te da sempre , le tue origini sono lì , a lei devi quello che sei stato e quello che sarai.
Qualunque cosa dovessi trovare al tuo ritorno non potrà mai deluderti. Anzi è sicuro che potrai comprenderne ancora meglio tutta la sua ricchezza e il suo significato .
Ragazzo punta al largo. Gli dei ti siano accanto nel lungo viaggio.
Nel viaggio, man mano, capirai le parole di questo vecchio sdentato che ha più vita dietro le spalle che davanti. Non cedere, ce la puoi fare. Continua il cammino, fallo anche per me.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

1 commento su “La pagina dedicata alla trasformazione di poesia in prosa – Cinque”

  1. Una storia di ieri, molto ieri, che sembra di oggi, molto oggi.
    Stupendo: è un puntino in mezzo al mare che è parte di te….ti aspetta!
    Voglio una piccola Itaca anche io…….

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