Bianco depressione

Le melanzane aliene – di Gabriella Crisafulli

foto di Gabriella Crisafulli

  • Dai, cosa fai lì nascosta sotto le coperte?
  • Oh, lascia fare, non mi voglio svegliare
  • Su, vieni fuori di lì
  • No, non posso, ci sono i sogni, le angosce e la depressione che mi tengono legata
  • Ma qua sei sola, fuori c’è il mondo fatto di persone depresse e angosciate come te che girano intorno, mascherate, ma vive: tu, in quel letto, sei morta

Esci, vai fuori, guardati intorno …

  • E i sogni? La consapevolezza?
  • Lasciali nel cassetto: la vita batte alla porta
  • Ma mi rivelano tutto quello che avevo sotterrato, che non volevo affrontare
  • Va bene, portateli dietro, fai la cometa dalla lunga coda, ma esci: fuori qualcuno ti chiama

E qualcuno ho trovato: una bella signora che davanti al mio stupore per delle strane melanzane che non avevo mai visto prima mi ha detto che erano ottime e che lei le cucinava con aglio e pomodorini.

A proposito di Amore ambiguo

“Sangue mio” – di Gabriella Crisafulli

Si sono mescolate le pedine

nell’alfabeto dell’amore

Le mosse

degli affetti

segnano a fuoco

le tappe

della dipendenza

Il marchio

“Sangue mio”

genera automi

viscerali

di fedeltà assoluta

Un coltello

ha tagliato a fondo

là dove il legame

sa di tenerezza, di compassione

di empatia

Guai a chi si allontana

dalla strada segnata:

è un infame

che tra equivoci e fraintendimenti

si sente colpevole

“Sangue mio”

è una passione

ambigua

di amore malato:

amare da morire

“Sangue mio”

a poco a poco

spegne e divora

Chi riparte

procede a tentoni

Fra mille dubbi

c’è da dire addio

a un porto

di affetti

per andare verso l’ignoto

Pesano

fragilità

e incoerenze,

seduzioni

e ammiccamenti malati

Non c’è più spazio

per lo struzzo

che nasconde

la testa

nella sabbia

Adesso basta:

m’innamoro di me