Il bianco del primo giorno – di Carla Faggi

Bianco il grembiulino del primo giorno di scuola, un grande fiocco rosa, due codine laterali , lo sguardo in basso, il broncio, una gran voglia di piangere.
Dai, forza, ci sono anche le tue amichette, l’Anna, la Maria, disse la mamma, non aver paura, non sei sola.
Speriamo di andare nel banco con l’Anna pensò, ma l’Anna si mise a sedere nel banchino con la Maria.
Voglia di piangere, non sapere dove andare.
Vieni qui, disse la maestra e la mise al primo banco insieme ad una sconosciuta.
Tutto iniziò così.
La bambina sconosciuta divenne la più popolare della scuola, lei fece un po’ da principe consorte.
I grembiuli cambiarono, poi sparirono.
Il primo giorno di ogni anno sempre un gran timore per la timidezza ormai cronica.
Cambiarono le scuole, lei cambiò, ma la timidezza del primo giorno mai.
Anche il primo giorno da matita era timida ma poi…forse è l’età che ti fa meno timida o forse chi ti accoglie…
Ora è di fronte ad un foglio bianco e vorrebbe scrivere qualcosa ma non sa cosa…va bè, domani è un altro giorno, si vedrà.
Le tue parole si rincorrono leggere a
descrivere la Carla bambina e non solo.
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Vedo…Vedo… una bella bimba …sempre…timida? Forse!
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La vedo quella bambina timida di un tempo passato e mi fa tenerezza…i bambini di oggi non sono timidi anzi sono spavaldi, sicuri, sanno già tutto ed io ho un po’di nostalgia di quella bambina timida…
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Quanto male fa stare la timidezza da bambini e nell’adolescenza, poi con l’età si perdono un po di freni e per fortuna ci sentiamo più liberi….
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La timidezza del primo giorno è bella: sa di entrata in punta di piedi, di ascolto, di rispetto. Mi piace anche da grandi!
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