LA CALZA DELLA BEFANA – di Sandra Conticini

Mi ricordo quell’anno che trovai una calza che la mia mamma aveva cucito per me. Sì proprio per me.
Era cucita tutta a mano con degli avanzi di raso rosa, che lei usava per fare le vestaglie e con una galetta di nastro rosso. Ricordo che nei giorni antecedenti la Befana quando arrivavo nelle vicinanze, nascondeva qualcosa in un asciugamano, però non ci facevo attenzione… successivamente riuscii a darmi una spiegazione.
Quando la vidi sul camino mi sembrò molto grande e bellissima, perché molto diversa da quelle che erano appese nei negozi e fui molto contenta.
Per diversi anni è stata riempita di dolcetti e carbone, che non mancava mai, e rigorosamente vero. Poi è venuto il momento che sono stata considerata grande e la calza non è più stata riempita, non solo, pensavo fosse stata buttata via, perchè non l’avevo più vista e, anche quando l’avevo cercata, non era venuta fuori.
Poi un giorno, aprendo delle scatole in cantina, l’ho ritrovata e così l’ho messa tra le cose da conservare gelosamente.
Stamani mi è tornata tra le mani e sapete cosa ho deciso di fare? Stasera l’attaccherò alla finestra e chissà che qualche Befana di passaggio non ci lasci qualche dolcetto avanzato!
Io lascio, nella tua calza, soldi di cioccolato luccicanti d’oro …
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Torroncini ….morbidi, rotelle di liquirizia…
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