Ben arrivato 2021 – di Gabriella Crisafulli

2021: le piaceva quella cifra.
C’era il 20 che nella sua vita era stato la fine di tanti tormenti e l’inizio di qualcosa di nuovo, più sano e felice.
C’era un 2, quante erano le nipoti che avevano dato uno spolvero alla sua esistenza attuale e l’avevano rimessa in perfetta forma o quasi.
C’era l’1 che stava a indicare l’inizio, un ricominciare da capo come nella serie naturale dei numeri interi.
È vero, c’era stata una fine ma adesso era l’ora di un principio.
Sì, sarebbe stato il primo anno della nuova edizione di qualcosa di logoro, consumato dal tempo e dagli eventi.
Non c’era più nulla che poteva mutare situazioni incancrenite nel tempo.
Era sola e vulnerabile ma sapeva di esserlo e questo le dava lo spazio per intraprendere un nuovo viaggio.
Ma forse, poi, non era più così sola e vulnerabile: riusciva a darsi un po’ di compagnia ed era diventata persino capace di ribattere a chi continuava a rimproverarle tutto quel che faceva.
E in questo la pandemia, incredibile a dirsi, era stata d’aiuto perché l’aveva messa di fronte a se stessa, aveva interrotto la fuga dal presente e l’aveva costretta a trovare quelle risorse che non sospettava di avere.
Era stata una sorta di Ok Corral dove erano stati pagati molti conti in sospeso.
Fino a qualche anno prima aveva raccolto idee, sogni, progetti, aspettative nel mondo esterno ma adesso non era più il tempo per tutto ciò: era dal dentro che doveva scaturire il suo futuro.
Era arrivato il momento di essere indulgente con se stessa e con gli altri.
Era arrivato il momento di sedare il desiderio di innalzarsi oltre l’esperienza quotidiana, di voler toccare il cielo con un dito, di provare a scoprire verità nascoste, di cercare di oltrepassare i suoi limiti, di sfuggire al labirinto fatto di sentimenti complessi, intricati e contorti frutto di una dotazione familiare, …
Era arrivato il momento di acquietare la ribellione che un tempo l’aveva aiutata ad evadere da situazioni traumatiche.
Era arrivato il momento di accettare la vita con gratitudine senza respingere e buttare fuori la morte dal suo scorrere.
Già, la morte. Durante l’infanzia nel vagare da un luogo ad un altro veniva accompagnata dal mantra continuo della narrazione di quell’evento da parte di sua madre la quale non era riuscita a superare la perdita del padre. Esistevano anche i silenzi del papà che distillava solo poche parole sul genitore scomparso quando era bambino.
Nella sua mente questa idea di morte era costruita su parole di dolore e di angoscia ma non su persone.
Adesso per lei era fatta dai cinque sensi e da un’esperienza oltre che dai sentimenti.
Adesso la sentiva vicina, come se fosse partito il timer del tempo rimasto.
Ma aveva voglia di provare riconoscenza per la vita che le restava e magari giocare a nascondino con la donna con la falce.
Era arrivato il momento di decantare il rimpianto per chi non c’era più e di distillarlo in gratitudine.
Poteva solo essere dentro al presente, contenta di ciò che le concedeva ogni giorno.
Poteva solo godersi i compagni di scrittura che oggi, a causa del Covid, le apparivano come tanti alieni in uno spazio siderale fatto di pixel.
Provava una grande riconoscenza nei loro confronti, li ascoltava con attenzione e si rivoltava nelle loro parole come una cotoletta nel pangrattato. Piluccava quel che dicevano come le briciole che lascia il pane sulla tovaglia e rilanciava i loro messaggi dentro e fuori di sé in una sorta di tennis virtuale.
Si allontanavano così la paura, la rabbia e il dolore per quella gorgone che era diventata.
Si diluivano i tormenti che, pur continuando a vagare dentro di lei, non le causavano più uno strazio continuo.
Non era più incatenata dalla sua stessa superbia alla propria condizione: non aveva più aspettative nei confronti del futuro se non una quieta leggerezza e la soddisfazione di essere dentro al tempo in cui si trovava.
In punta di piedi stava entrando nella meraviglia del mondo.
Molto bello Gabriella e anche segno di un gran successo personale e collettivo!
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Complimenti Gabriella,uno dei pezzi più belli che ho letto. Liberazione dalla superbia,spietata sincerità:ecco gli ingredienti per entrare finalmente nelle meraviglie di un mondo che ci aspettava. Bello!!😳😀😀🌹
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Grazie!
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Dovrebbero mettere un setoso fiocco rosa sulla tua porta…è nata una bimba oggi : Gabriella
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Sempre magnifica Rosy: sei un amore!
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Vero e positivo
Il messaggio di cui tutti abbiamo bisogno
Grazie
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“Piluccava quel che dicevano come le briciole che lascia il pane sulla tovaglia” mi piace questa idea di piluccare le parole. Un bel brano che, nonostante l’argomento, ha del positivo. Grazie Gabriella
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Sempre bello quando le parole sono solo nostre, e perfette. Bellissimo rigir. arsi nelle parole come la cotoletta nel pangrattato. Lo sento atteggiamento anche mio, spiegato alla perfezione, senza indulgenza, ne’ipocrisia. Ti ringrazio molto, consigliandoti attenzione al passaggio successivo: quello nell’olio bollente . Un affettuoso ringaziamento. Usero’ le tue parole.
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