Presagio arancione

Presagio arancione – di Anna Meli

            Non avevo riposato bene quella notte e benché avessi cercato di auto convincermi che ciò che dovevo affrontare non era poi cosi grave, perlomeno al momento, mi sentivo a terra.

            Niente colazione. Dopo una doccia veloce, indossati gli abiti di sempre, valigia in mano, si parte destinazione ospedale.

            Aprendo la porta i raggi tiepidi di un sole di fine ottobre colpiscono i miei occhi e mi stupisco di come fuori tutto sia pervaso da una luce arancione quasi magica, dorata e brillante: mi consolo interpretandolo come buon auspicio. Pochi chilometri e sono a destinazione accompagnata da mio marito tristemente premuroso.

            Attraversiamo l’atrio; rumore di voci, volti sconosciuti, camici bianchi. L’ascensore è grigio, stretto e anche lento. Si ferma al terzo piano, l’apertura scorre per farci uscire; ed ecco che mi ritrovo in una sala d’aspetto silenziosa, spaziosa, rilassante dove tutto è arancione, anche le luci soffuse irradiano lo stesso colore.

            Un’infermiera ci fa accomodare dicendomi di aspettare la chiamata, la guardo: anche lei porta una divisa arancione. Mi chiedo se questo sia il colore della calma e della tranquillità. Di lì a poco, nel silenzio sento il mio nome, mi alzo e, dopo un tenero saluto con mio marito, mi incammino.

            Passando vicino alla vetrata lancio un ultimo sguardo al cielo cercando la carezza dei raggi di un sole che mi appare ancora più arancione e radioso di stamattina.

Andrà tutto bene, me lo sento.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

3 pensieri riguardo “Presagio arancione”

  1. Tutte le tue espressioni sono delicate, rispettose e gentili, non solo quando scrivi. Ti penso spesso, quando ho bisogno di rallentare l’andatura perché rischio di cadere.

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