Carezza arancione – di Luca Di Volo

Tra boschi anneriti, nell’oscuro del tempo
impauriti senza meta, in circolo vaghiamo
un labirinto invisibile impalpabile ci stringe
e cela l’ultima meta. Da lungi sentiamo
l’ululato di belve lontane eppur troppo vicine
atterriti invochiamo un raggio d’aurora dolce
con dita di rosa che sveli le ostili pareti del labirinto che ci stringe la gola.
E mossa a pietà una luce s’insinua, carezza per l’anima
Così ora ci appare la nostra piccola stanza
E l’olmo che da lì sempre si vede
E ancora i raggi trionfanti trapassano
S’insinuano fin sotto le coperte
Sorpresa:no, non è rossa la luce dell’alba
Ma d’una carezza arancione ci tinge
E in quel colore riprendo l’ardire
Per la quotidiana tortura della vita
Domani di sicuro, rivedrò quel lampo
E in lui ancora a viver proverò.
Un apostrofo arancione che ci aiuta a percorrere la strada complessa del vivere.
Bello.
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Anche le desolazione più assolute, trasformate dal mondo immaginale, assolute non sono:”invochiamo un raggio d’amore dolce…”molto bello.
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…ci sono coperte che parlano d’amore…e amori che sussurrano colori…Non pietà, ma sentimento, nell’ ardire dei versi…
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bello ,intenso
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Non è rossa la luce dell’alba……..ha la complessità dell’arancione e forse anche la sua gioia
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