Non sono buona… – di Rossella Gallori

Stamani, come sempre, sveglia all’alba, dormito poco e male, chiamo “ la Mile” che abita vicino a me, mattiniera anche lei, lo xanax ci fa un piffero a tutte e due, la invito a prendere un caffè, cammina maluccio, ma la distanza è poca, per fortuna…un po’ si appoggia un po’ no..
Mi soffermo per una foto bruttacchiola, all’angolo dello “stradone” che poi è una stradina, la mando al gruppone delle Matite, più per sorridere, che altro…
La Mile ha una vita incasinata, moltomolto, un po’ tanto, dico io, per una persona così buona…Non come me, che mi incazzo per nulla e son sempre in guerra con qualcosa e qualcuno, che poi son più che altro IO
Decido di farla ridere, ci riesco, specialmente, quando mi cade il caffè sul pantalone bianco fresco di bucato, non un goccio, tutto….faccio finta di fregarmene mangiamo le sfogliatelle e ridiamo…sono contenta, per lei, per me, un po’ meno per i miei pantaloni…
Ci salutiamo, lei zoppicando io cincischiando. Lei mi ringrazia, io non so di che, ho quasi dimenticato le macchie marroncine.
All’ angolo, dello stradonstradella un giovane alto fruga nei cassonetti, è un po’ sporchino, ma ha un’aria dignitosa, i nostri sguardi si incrociano, quasi un miracolo per me, che son distante…
Ha due occhi azzurri, come il cielo di qualche giorno fa, i riccioli biondi escono da un cappelluccio rosso, sdruciti ma pulito.
Hai fame? Grido
Annuisce
Aspettami torno!
Non mi capisce, faccio un cenno di stop con le mani, essere italiani aiuta sempre, gesticolatori, noi si nasce..
Corro a casa, non ho fatto la spesa, accidenti al non sprecare…prendo una busta…2 mele, tre nespole, una pera, una banana, ci caccio un pezzo di cioccolato fondente anche troppo, una merendina, un succo. Tutto in fretta, sono pessimista nel correre all’ angolo, penso, forse se ne è andato..
Invece è li, cavolo come è bello, avrà al massimo trenta anni, lo zaino militare, la camicia a quadrettoni non abbronzato, cotto dal sole…
Porgo il sacchetto giustificandomi: non avevo altro scusa..
Lui sorride non capisce, ma gli occhi brillano..
Da dove vieni?
Risponde un’altra cosa: vado casa Polonia…va ok ..ed alza la mano verso destra..
Io so solo che a destra c’è il Girone, l’ Anchetta… farfuglio: forse…
Lo guardo, ci guardiamo, siamo a forse 2 metri uno dall’ altro…abbiamo imparato da poco le distanze…
Ci salutiamo senza parole mettendo ognuno sul proprio cuore la mano destra…quella che indicava la Polonia…
Torno a casa, ho anche lasciato la porta aperta, mi cadono le lacrime…e se fosse stato mio figlio, mio nipote, il figlio di un’ amica, uno che si è perso, uno che scappa, uno che muore…uno che uccide…uno che polacco non è.
Ed io ho saputo solo preparare un sacchetto di frutta un po’ matura a fine settimana…e porgerla senza parlare..
E se poi fosse malato… e se poi stanotte lo picchiano…cavolo avevo del pane da toast…e se fosse stato ferito ed io non me ne sono accorta…e se la Polonia è a sinistra invece che a destra…
No, non sono buona ci provo ma faccio casino, come sempre.
Mi tolgo la colpa, mi perdono, asciugandomi le lacrime, colpa del DNA troppa immaginazione, troppe parole…. Poi i miei, le ville, i soldi, da lasciare “ uncelavevano” quindi mi han lasciato quel che avevano…la vita…
Ci ho pianto. Ma dove sta la Polonia? A destra …a sinistra…? O Rovezzano è già Polonia? O è comunque il mondo?
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Brava Rossella.Pennellate di vita.Ci si commuove .Riesci a muovere corde profonde in chi ti legge !!
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Fresco come una rosa,commovente per l’incontro bello di sventura.Una grande pagina,secondo me.😍
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Che bella esperienza Ro, vorrei aver provato anch’io tutte le tue emozioni, intense vere che arrivano al cuore 💖 grazie
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mi hai preso per mano e mi hai portato dentro il testo , l’ho vissuto con voi emozionandomi
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