Ottavo incontro virtuale: Scienza e scrittura

La scienza è in ogni punto della nostra vita. Saperla cogliere e raccontare con leggerezza è una divertente sfida.

Carlo Rovelli ci aiuta con un suo libro:

“Ci sono luoghi al mondo dove più che le regole è importante la gentilezza” del 2018:

Il polpo è un animale speciale che ha terminazioni nervose in ogni parte del corpo. Come un cervello spalmato ovunque.

Osservare il polpo è un pretesto anche divertente, per osservare il nostro livello di coscienza. Dice Rovelli:

“Cos’è nel grande gioco della natura, questo io che sento di essere?”

E ancora: “cos’è la capacità di osservare, prevedere, interagire, comunicare, soffrire e amare, che condividiamo con tanti mammiferi?”

Per capirlo, dice Rovelli, proviamo a confrontarci con animali molto diversi da noi. E ancora:

“Come sempre, dice, il modo migliore per capire noi stessi è confrontarci con altri”.

Un quadro nella finestra

Guardare col cuore – di Tina Conti

Ecco, tutto mi sembra fermo, posso staccarmi dalla finestra dove sono rimasta persa  con gli occhi e il cuore per tanta bellezza.

Codabianca  è tornato, si è fermato per lungo tempo  davanti a un olivo, guardava attento con il capo voltato da una parte.

Non  lo vedevo da giorni  muoversi insieme  alla  sua famiglia, oggi è solo

Si sposta silenzioso fra i cespugli nei campi sotto casa.

 Di solito è il più curioso, si volta verso  i rumori e fissa la finestra, rimane a guardare, oggi con la pioggia  si sente sicuro. Con quel suo codino bianco e il corpo  biondo e lucido, le gambe agili e sottili.

Cerca le erbe dolci e tenere, si gode i germogli freschi, non ci sono rumori  di macchine agricole o voci di bambini o di cani. 

Il mio sguardo si  allarga  sulla valle, i verdi incantano, ma dove erano ieri? Il marroncino  tenue si mescola  con lo spruzzo di verde delle foglioline del ciliegio al quale sono attaccati i piccoli frutti.

Il verde del salice, la macchia del biancospino, i tronchi dei platani che si intrecciano con  lo fogliame, i ciuffi di ginestra riempiono gli spazi vuoti.

 Osservo il dondolio delle foglie di edera al peso delle gocce, sembra una tastiera di un pianoforte: TIN, TIN, TIN, si vedono ondeggiare e rialzarsi colpite a turno dall’acqua.

Un pettirosso vola  veloce  e si riposa un minuto, scuote la coda per il peso della pioggia.

Riparte, ritorna, si posa sul ciliegio, ecco che ne arriva un secondo, va e ritorna.

Saranno davvero pettirossi’ mi sembrano tanto colorati.

Vicino al bosco una moltitudine di teneri verdi, sono spuntati  nella notte:

non riuscirò mai con la mia  tavolozza  a fermarli, sono sconfitta in partenza.

Arriva un merlo maschio, serio, pensoso, impegnato non come quei farfalloni dei pettirossi, ha scavato nei vasi della vicina in cerca di vermi per la famiglia.

Ora si ferma, si becchetta sul corpo, allarga le piume, si riposa poi parte.

Cadono le gocce, qualche folata di vento muove il piccolo ciliegio.

 Per quanto tempo mi sono persa quella bellezza? quel mondo che ogni giorno ci avvolge  che poco conosciamo?

Non lo vediamo, non siamo più capaci di viverlo immergendoci dentro

Ora potrei rimanere ore, a guardare, non mi annoierei, perché  sento la sua 

voce, ho tempo di ascoltarla, mi sento avvolta.

Come è difficile però, saltare in questa dimensione, ritornare su questo tempo…Immaginare  un vivere  diverso, forse più vero, che ci aiuterebbe a ritrovare  relazioni e valori  dove il cuore e gli esseri viventi hanno prevalenza su tutte le cose.

Cosa sarà domani, come saremo noi, speriamo più veri e migliori, di sicuro saremo diversi.