Caffè e latte – di Carla Faggi

Ho un sogno ricorrente.
Per ricorrente intendo che sono tanti anni che a volte ritorna e io lo riconosco.
Più che un sogno è una situazione e uno stato d’animo con varianti via via diverse.
Sono oggi da adulta in casa dove ho trascorso la mia infanzia, con i miei genitori ancora giovani.
Sono stata lasciata da un qualcuno che amavo, mi sento sola, vorrei telefonare a della amiche per sentirmi meno abbandonata ma non trovo i numeri di telefono. E non trovo neppure il telefono. Lo cerco affannosamente ma non lo trovo.
Lo stato d’animo è sofferenza, abbandono, solitudine e fortissima impotenza.
Forse sono ferite del passato che non riuscendo a farsi ricordare nel presente si insinuano nel sogno.
Le sensazioni sono così forti e vere che è come se vivessi un’altra vita.
Poi mi sveglio e sono sollevata di essere in questa.
Mi faccio un caffellatte caldo con tanti, tanti biscotti.
Adoro il caffellatte, adoro il caldo e adoro i tanti biscotti.
Me li gusto tutti e mi dico: io sono qui e sono questa!
“Il caffellatte” lo considero un medicinale salvavita, una tradizione di famiglia bollente e consolatrice…sempre…
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Bello,rendersi conto che quello attuale solo un sogno.
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