Felicità in perle

I nostri occhi più belli – di Stefania Bonanni

Mi piace trovare accanto al letto quelle vecchie ciabatte comode, che ciaff ciaff ciaff ciabatteranno dietro di me tutto il giorno, chiacchierone.

Mi piace fare la doccia subito la mattina, lasciare l’acqua calda che mi passi e ripassi addosso, mi accarezzi, mi lisci, mi renda lucida.

Mi piace trovare un po’ di caffè rimasto nella caffettiera dalla sera prima. Penso, prima di arrivare in cucina: “se trovo un po’ di caffè,  sarà una buona giornata”. Se però non lo trovo, e faccio un caffè nuovo sono contenta del suo odore prepotente, fresco e antico, che arriva dappertutto e che è  quello di tutte le nostre case, la mattina, e lo è sempre stato. E sarà una buona giornata, finché  ci sarà caffè.

Mi piace sedere in terrazza, quando c’è solo uno spicchio di sole nuovo. Mi piace sapere che c’era anche di notte, il sole,  aveva solo nascosto la faccia.

Mi piace questo silenzio. La quiete. Nel frastuono non da’ fastidio nulla. Nel silenzio ogni cinguettio è un’opera sinfonica. Si sta attenti a non perdere un trillo, sembra cinguettato per te.

La quiete rende tutto immobile, una brezza leggera la colora.

Mi piace leggere. Mi piace distrarmi. Ripensare, pensare ad altro. Poi tornare e riannodare i fili della storia interrotta.

Mi piace lasciar dormire chi dorme. Mi piace chi dorme. Mi piace chi si sveglia e mi abbraccia.

Mi piace disegnare, perché non sono capace, ma è una magia scoprire che proporzioni sempre uguali, formino facce così diverse. Mi piace disegnare donne. Con tanti capelli e vestiti fatali o nude, raggomitolate.

Mi piace cucinare cose divertenti. Verdure colorate,  pomodori, carote, piselli. Mescolare frutta, azzardare insalate. Fiera, quando non avanza nulla.

Mi piace scrivere, mentre sto facendo altro. Rincorrere pensieri, vestirli di parole giuste. Non parole per piacere, ne’ per fare effetto. Che ci sia un motivo per riempire queste bellissime pagine bianche. Non servono parole di paura, di rabbia o di disperazione. Se il cuore è  pieno di tristezza, la cura è cercare il buono ed il bello, e che ci piaccia così tanto da spiaccicare il resto. E portarselo negli occhi, per un’ora, un minuto, una notte, per sempre. Dentro agli occhi.

Mi piace guardare negli occhi.

Paolo ha gli occhi verdi. Come quei coccodrilli al sole, con le palpebre abbassate a metà su occhi che sembra guardino solo davanti. Mai fidarsi, pensare che non ti veda. Ieri lo guardavo da vicino. C’ero io tra lui ed il sole,  ed ho scoperto che ha occhi più chiari, ora sono forse verde mare, addirittura sull’azzurro. Può essere la vecchiaia, o la vista calata,  o che fossero occhi dolci, per  me. La Franci ha occhi d’oro, Ricca gli occhi della mia mamma. Ci siamo mescolati, nei loro occhi. Sono andati per il mondo con loro, i nostri occhi, hanno visto nascere bambini .

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

5 pensieri riguardo “Felicità in perle”

  1. Le sensazioni si descrivono in tanti modi. Il tuo scrivere è sempre un guardare alle cose semplici come se fossero le più belle del mondo. E forse lo sono. Grazie

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  2. E’ bello quello che scrivi e fa bene, leggerti è la cura del buono e del bello proprio come suggerisci.

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