Pescare dentro l’anima

Liberazione della follia – di Vanna Bigazzi

Questa è la mia idea sotterranea: l’animo leggero e flessibile raccoglie idee sane. La scintilla, questa volta, è stata il tuffo della follia in morbide acque, dove non le è consentito albergarvi e il pesce, in questo caso, è la libertà che guarisce.

Dove abiti follia?

Ti cerco e tu mi evadi,

ti temo, ma sei molto lontana.

Certo, attenueresti i miei dolori,

ma tu non mi sei amica,

mi porti dei rancori.

Troppo flessibile è il mio centro,

più non sa raggiungere i confini,

solo grossi muri puoi incontrare.

In me calpesti terreno sconosciuto,

in me tu approdi in regioni straniere,

troppo tenero e spugnoso è il mio tessuto,

frutto ne sono gli anni di lavoro.

Potrei solo cullarti ed abbracciarti

e impedirti quell’urto sugli scogli,

dove salda potresti radicare.

Placati dunque follia, in un morbido letto

e poi apri l’ali in vasti cieli aperti,

cercando, pallida, propizie libertà.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

5 pensieri riguardo “Pescare dentro l’anima”

  1. Evocativa di periodi della vita in cui tutti credo ci si sia sentiti abbracciati dalla follia. Magari l’adolescenza. Grazie Vanna. Bella

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