L’inganno della trasparenza – di Chiara Bonechi

Come un appuntamento, la mattina verso le dieci lo vedo.
Salta sulla griglia dell’inferriata davanti alla finestra della camera che era di mio figlio e svolazzando batte nel vetro e cerca di entrare.
Non si accorge che la finestra è chiusa e quella trasparenza del vetro lo spinge a riprovare.
E’ un uccello piccolissimo, forse un fringuello, deliziosa creatura che non si arrende.
E io interrompo le mie faccende e mi incanto a guardarlo in questa impresa, la stessa di molte mattine, sempre alle dieci.
Lui piccolo e indifeso, non farebbe alcun male se lo facessi entrare ma io che amo gli animali ma ho sempre avuto difficoltà ad averli troppo vicino, non ho il coraggio di aprire la finestra, so che con un battito d’ali entrerebbe nella stanza e non saprei come fare a farlo uscire.
Ero giovane e da poco sposata, stavo facendo pulizie nella nostra bella camera, ricordo la finestra aperta, i profumi e i colori della primavera, quando improvvisamente una rondine si fiondò nella stanza.
Quell’uccello bellissimo che incanta mentre sfreccia nel cielo azzurro e garrisce e crea straordinari percorsi, nella camera, così vicino, mi sembrò enorme e ne ebbi paura.
Batteva svolazzando da una parete all’altra e l’unica via che sembrava non trovare era quella della finestra aperta.
Attimi che mi sono sembrati lunghissimi, la rondine chiaramente soffriva ma non riusciva a ritrovare la strada di casa.
Chiamai il vicino, fu lui a indirizzarla verso il suo cielo, lo fece con tranquillità, un atto veloce e facilissimo.
Ancora, che tanti anni sono passati da quella volta che la rondine invase la mia camera, rimango bloccata di fronte ad un delizioso fringuello che bussa e vuole entrare ingannato dalla trasparenza del vetro.
Aspetto che si arrenda, che capisca che non può entrare e voli via.
Mi accingo a pulire la griglia e il davanzale dopo che è volato, ci sono le sue tracce.
Ma un senso di amarezza mi invade, sono colpevole di perpetuare l’inganno.
L’insistenza di quel tenero uccellino mi fa pensare a quante volte vorremmo oltrepassare barriere impossibili. Lui vola libero e forse non sa di essere libero. Lui è curioso e non sa che oltre il vetro non c’è più spazio….Bello davvero
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Bello questa trasparenza,e di quello che ti ha riportato alla mente.
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