Foto di un tubo

Il tubonido – di Rossella Gallori

Si erano infilati lì, non per non esser trovati….e nemmeno per gioco, era una necessità fisica, la loro, volevano semplicemente provare a volare…volare in un piccolo spazio, cercando di non farsi male, con le ali spiegate a mo’ di farfalla. Uccelli giocosi in una gabbia aperta,  aerei senza passeggeri….privi di anni, di zavorre.

Guya, la più agile, era stata la prima a scovare l’ immenso tubo, che venne definito “il nido”.

I gemelli rubarono le tute, dal capanno sulla spiaggia, la porta aveva ceduto al loro peso senza difficoltà.

Qualcuno portò la musica, una immensa radio che quasi si accese da sola, annunciandosi con una nenia lenta ed intrigante, che li avvolse e coinvolse.

Iniziò la danza,  che i pescatori di passaggio identificarono come macabra, il nero incorniciato dal grigio/acciaio, un rito antico…li salutarono senza voce, allontanandosi dalla riva.

Per loro, invece, fu libertà, un movimento, tra sogno ed incubo, non più  piccoli uccelli….non risero, non si sfiorarono, ed ognuno divenne quello che in fondo voleva essere: un falco dagli occhi di gelo, un’ aquila aggressiva e sorda, un cardellino timido…..un pavone impietoso e tronfio, qualcuno diventò airone…e non fece mai sapere del suo volo pesante…….

Io, io mi ritrovai nel sogno, rannicchiata nel letto e divenni gufo….ed aspettai la notte per poter vivere…..

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

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