Intrecci

Trucioli – di Rossella Gallori

Sentì un movimento quasi impercettibile alle sue spalle,di lei non vi era traccia, era, però  sicuro, che fosse lì, non sapeva come, ma percepiva la sua presenza; addirittura sentiva il rumore del suo vestito, quel tulle rosso fuoco, che ad ogni passo emetteva un piccolo sibilo, impossibile ignorarlo, dimenticarlo.

Sullo sterrato riecheggiavano i passi, come se milioni di sassolini avessero cadenzato il ritmo di una clessidra, rumore anche di sabbia, forse.

Non fa male la solitudine, volle pensare, eppure la mattina guardandosi allo specchio, si era visto come  un pezzo di sughero segnato dal tempo, rugoso e cupo, ecco cosa era diventato, per lei, con lei…sempre e solo l e i…non conosceva altro modo di stare al mondo…..Eppure finì, o iniziò tutto nel momento in cui la vide, aveva bisogno di un corpo privo d’anima, notò solo la trasparenza intrigante del tessuto, i suoi seni, i suoi fianchi quasi nudi, stupenda, anche se sembrava sporca, sudata  ed affaccendata in altri pensieri.

Si consumava in lui la lotta tra la razionalitá e l’ istinto, voleva agire abbandonando la strana concretezza dell’ immaginazione.

Doveva e voleva lasciarsi attrarre, da lei, lui così rigido e freddo, da quella calamita dagli occhi color nocciola, che, come cioccolato caldo e speziato, avevano sprigionato: scintille, gioia, risate…il tutto lo aveva catturato, annientato, i sensi lo avevano allagato come un fiume in piena.

Non riusciva a levarsela dalla testa, dalla prima volta che l’ aveva vista, non c’era giorno che non pensasse a lei, non c’era notte che non la cercasse, quando poi il suo soffrire trovava un varco,  ricordava Agata come qualcosa che forse aveva solo immaginato, annusato nell’ aria dei suoi anni…il suo incedere lento e sensuale, il sua passeggiare lungo il mercato colmo di merce, dove la merce più preziosa era lei,  tra gente frettolosa era l’unica a fermarsi, come una pantera color lacca, osservava e sfiorava ogni oggetto, proiettando ombre più lunghe ed occupando spazzi  che non c’erano.

Il vecchio di sughero stanco e rugoso, senti il suo cuore battere più forte… come uno orologio che segna un tempo che non ha, anche il cupo salottino ascoltava quel tonfo leggero.

Ormai era un pensiero che non lo faceva dormire, ne di notte né di giorno, un’ ansia che non riusciva a risolvere, non esisteva farmaco per lenire il suo dolore, per risolvere il suo dolore.

Una lama luccicò nel buio, interrompendo quel silenzio ritmato, tagliando in mille pezzi i ricordi, mille pezzi di tulle volarono volarono come petali, petali rosso sangue  che non toccarono terra…e fu notte per sempre.

Nota del commissario: la scena si presenta macabra ma piena di colore, il corpo è ridotto ad un cumulo di trucioli….3 dicembre 2019 Antella…..

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

2 pensieri riguardo “Intrecci”

  1. Emozionante, coinvolgente. Mi stupisco tutte le volte della tua capacità di trasmettere….E’ come se chi legge potesse sempre riconoscersi nelle tue storie. Brava

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