
Tre amici al bar – di Carla Faggi
Erano amici da sempre, nati e cresciuti in quel dell’Antella, paesino alla periferia di Firenze conosciuto per un famoso cimitero monumentale.
Li chiamavano tutti “i tre grazietti “ Graziano, Grazietto e Grazie al…circolo del prete. Quest’ultimo perché bazzicava sempre nei dintorni del circolino ricreativo MCL.
Da adulti e pensionati passavano quasi tutti i pomeriggi alla casa del popolo a farsi un cicchetto o una partitina a briscola.
Graziano ormai rinsecchito e ingobbito ricorda e racconta sempre di quando da giovanotto, bello come il sole com’era, conquistava tutte le ragazzotte dell’Antella ed inevitabilmente si inimicava tutte le potenziali suocere. La prima fidanzatina la mollò subito dopo il primo invito a cena, la suocera gli aveva fatto una frittata di cipolla che “l’era più nera e puzzolente del nero focolare in do l’era stata cucinata”. Le polpettine piccanti poi gli avevano quasi ustionato la bocca.
Pensò: “tale madre tale figlia! E gli è meglio di no!”
E così fu costretto ad assaggiare tutte le pietanze di tutte le potenziali suocere dell’Antella.
Finacché esaurito il tempo disponibile gli toccò sposare quella matrona della Gemma, pessima cuoca, pessima amante, sempre accigliata e annuvolata, testarda come un mulo e sempre a lamentarsi di lui con le altre matrone del paese.
Grazietto invece, mite e di poche parole, d’altronde era Graziano che riempiva tutti i vuoti chiacchierando sempre, parlava solo di un amore lontano, aveva conosciuto tanti anni fa alla fiera dell’Antella una ragazza di Scandicci. Lo avevano colpito la grazia con cui indossava quella mantella a righe ocra e rosa, il sorriso contagioso ed il portamento regale.
Lui “a Scandicci all’indirizzo che lei gli aveva dato e gl’andò per fare entratura. Ma un c’era nessuno!”
Suonò il campanello ma nisba, nessuna risposta. Si fece coraggio e dal cancello aperto entrò nel giardino e proseguì fino nel retro della casa. “Un c’era anima viva!” Dalla finestra spalancata si vedeva una stanza tutta sottosopra e si udiva lo squillo inascoltato di un telefono.
O mamma mia, ci saranno i ladri, pensò e se la dette a gambe!
E un ci ritornò più a Scandicci, forse si vergognava un po’, e della sua bella un seppe più nulla.
Grazieal invece un raccontava mai nulla, una bevutina, una fumatina e la partitina a briscola che vinceva sempre perchè un si perdeva mai nei discorsi. Gli stava cò sua amici al circolo, loro chiacchieravano, lui vinceva a carte, icchè voleva di più dalla vita!