
(gioco di parole con: Presenza…luce… movimento…non c’è …fantasma …liquido)
Sgambetto – di Rossella Gallori
Sono scesa ammaccata da quel taxi color piombo, senza ruote, senza autista, senza tassametro, mi son ritrovata in pigiama sul bordo del letto…stravolta …
Un’altra notte difficile , le gocce non bastano più, questo lo sapevo da tempo ed avevo cercato di spiegarlo anche a quelli che mi avevano fatto compagnia da buio a giorno….fantasmi con il mio stesso dna…dispettosi ed indisponenti mi avevano spinto per terra, il viso schiacciato al suolo, il naso ammaccato, le guance graffiate, uno di loro mi aveva tenuto le mani per evitare di metterle avanti ed attutire il colpo, mai trovato marciapiede più duro e sporco di quello….d’ altronde erano morti senza di me, no per non darmi dolore, ma per farmi uno sgambetto dal quale non mi sarei mai ripresa, per lasciarmi senza luce, in un liquido amniotico amaro come il fiele, nel quale nuotavo alla ricerca di un morso di luce…..
Se non ci fosse stata la presenza morbida di quel muro pervinca sarei stata decisamente sola, in un mondo che non c’è, in una notte da incubo ….un muro di fiori esagerati e sfacciati…
Ma chi mi aveva fatto lo sgambetto?…..e chi mi aveva aiutata ad alzarmi? Chi aveva usato il mio gruppo sanguigno….per chiamare quell’ inutile taxi, traghettatore di incubi…
CHIIIIII?