Pasqua

PASQUE – di Rossella Gallori

…ecco si, mi accoccolo sul divano, sperando di potermi rialzare con facilità, prendo il tablet e scribacchio,  così senza pensar troppo, come se parlassi per telefono con l’amica di sempre. Come quella  che è apparsa ieri pomeriggio con un dolce della sua tradizione, una cosa “ovosa” e “ coloratosa” che sapeva di bimba, di mamma, d’ infanzia mai dimenticata, di una Sicilia sua, scolpita nel colore dei suoi occhi, nella sua carnagione…è stanca lo so, ci conosciamo così bene da sapere anche ciò che non diciamo, prevediamo le risate, le lacrime una dell’ altra…

Ha fatto per me una cosa dal nome astruso “ cuddura coll’ova” un cestino di pasta frolla , con l’uovo sodo, con il guscio ed i coriandoli di zucchero…..dice che si è rilassata nel farli, ha dimenticato un po’ di affanni…ed io le credo a metà, ma ne son contenta…

Stamani ricordo i miei ieri, tra le Pasque da ridere, quelle da piangere, il cestino siculo non c’è più, ce lo siam pappati con anticipo…mentre il telegiornale snocciolava brutte notizie…… l’ho sostituito con i ricordi, quelli senza data, senza doti particolari, il pane azzimo con lo zucchero, una torta di spinaci e uova sode,  che di Pasqualina aveva poco, più sformato ….molto “sformato”…un vino buono che: A PASQUA SI BEVE… e poi la mamma lo lasciava in frigo xchè con il vino ci si cucina….diceva lei, che era astemia, come me…i fiori della Sora Eva la fioraia…che te li do …tanto dopo pasquetta “ un il vendo” , il sud dei miei vicini di casa, quando ero già grande pur essendo piccola, il sud dei miei suoceri, tra pastiera, casatiello, ed incomprensioni che oggi, che è tardi mi sembrano inutili…

Tutti in fila stamani i ricordi, un appello senza ordine alfabetico…senza date che non ricordo mai…le Pasque in cui rinnovavo una gonna, quelle in cui mi rompevo due dita battendo la mano nel muro…le Pasque Aliciose, con coniglietti di cioccolato, che non mangiava per non sciuparli, le Pasque in quel di trespiano…e non era una gita fuori porta…le prime fughe in campagna…con un letto più  cuccia che altro…..ma  indimenticabile…le Pasque a lavorare, dieci ore pagate così bene da vergognarsi a prenderle…

…ora basta, è il 21 aprile è Pasqua….le altre le ripongo, ma non le chiudo a chiave, ne ho bisogno x essere io, erano e sono pezzi di pane…che non son mai diventati pangrattato polveroso ….

…..Ho mia figlia con la sua compagna alla porta,  amici che arrivano, altri che telefonano….e che prima di dire Auguri, mi chiedon come sto….la carne cuoce….cuoceeeeee????? Nooooo bruciaaaaaa

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

6 pensieri riguardo “Pasqua”

  1. Carissima Rossella, può essere che dalla tua cucina non tutti i piatti riescano perfetti, ma sicuramente il tuo animo e la tua mente “sfornano” sempre pensieri deliziosi, racconti piacevolissimi, emozioni dal gusto raffinatissimo. Nel campo della scrittura sei certamente uno chef ultrastellato…!

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  2. Che ricordi … le uova sode incapsulate in striscette di pasta dolce. Come ci divertivamo a farle e mangiarle per Pasqua. Quanti strilli di gioia quando si toglieva l’uovo dalla pancia della bambolina di pasta dolce come a festeggiare l’arrivo di un bambino nel mondo.E un piacere leggerti Ro

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  3. I tuoi racconti suscitano in me moltissime emozioni, riesco sempre a commuovermi…..bravissima Rossella!!!
    “A cuddura cu’llova” ricordi della mia infanzia!

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  4. …normalmente non si risponde ai commenti…si gongola in silenzio, riflettendo sulla benevolenza di certi amici…come Franco, amico nuovo…e le altre compagne di percorso, ma un grazie speciale è per Lilla, amica da sempre e spero x sempre , autrice delle “ova” chi non lo sapeva adesso sa, lei le ha fatte per me, io ho solo reso omaggio, con poche righe ad un dono speciale…..grazie Letteria, grazie…e non solo per la “cuddura cu llova”…..

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  5. sono la cugina piemontese di Rossella….anzi, quella un po’ (troppo?) sabauda…
    ogni volta che la leggo sento la sua voce, quella del cuore …e mi commuovo!
    grazie Rossella, grazieeeee!

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