Notre Dame

Notre Dame – di Carla Faggi

Mi sentivo importante perché ero a Parigi da sola. Mi guardavo attorno e mi ripetevo continuamente: ecco, sono a Parigi, io sono qui, fermalo l’attimo, rendilo così forte e intenso da non scordarlo mai! Venivo dalla provincia di Firenze e lo spazio che vivevo era conosciuto e delimitato quotidianamente. Quindi pur essendo in una grande capitale, per sicurezza e abitudine cercavo sempre di avere i luoghi dove recarsi ogni giorno per ritrovare familiarità. Ed era la piazza della cattedrale di Notre Dame che avevo scelto per sentirmi a casa. Se volevo potevo ritrovare l’amore del giorno prima, gli amici per bersi una birra oppure per suonare la chitarra e cantare. Anche se è passato più di quarant’anni ho ancora dentro quelle emozioni, quei momenti, eravamo noi magici e magico era l’ambiente che ci abbracciava, Notre Dame.

Il 15 aprile davanti alla televisione invece non mi sentivo importante ma fragile ed inerte così come lo era la mia Cattedrale che bruciava. Guardavo e mi ripetevo, è solo un sogno, oppure un film surreale, non è realtà, non cogliere l’attimo, non fermarlo, mettici un’ovatta tra te e quello che vedi , è solo immaginazione. Poi la mattina del giorno dopo mi sono svegliata. La notte non avevo sognato!

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

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