Tutta colpa della luna

Tutta colpa della luna – di Roberta Morandi


Quando la memoria si offusca, quando il corpo non ti appartiene più, quando la parola non esce, quando la pace arriva sempre più  veloce, quando anche il bambino che è in te prende altre strade, quando il mare di pensieri ti avvolge come schiuma di un onda che arriva e già si ritrae, quando questo e  altro accade troppo spesso  per poterlo controllare e contare, quando tutto dipende dall’umore della luna che si assopisce nel suo biancore,  allora puoi sentirne il rumore e percepirne la grandezza: ti indica la strada  che dovrai percorrere.
Hai una scelta, puoi annientare la tua memoria al giudizio degli altri nel non voler più ricordare, e lasciarti alle spalle tutto il bello e tutto il male, affondare le tue mani scarne nell’oblio di un non ricordo cercato, desiderato e voluto, lasciando agli altri le parole per definirlo. 
Oppure trattenere con forza ogni pensiero, ogni attimo di passato e di presente e non voler più dire. La tua rivincita, la tua salvezza senza parole dette, solo pensate, trattenute sulle labbra tremanti che forse ora vorrebbero ma non possono più.
Quale forma ha scelto per te la vita? E quale vita ti ha imposto oggi questa forma?
Come vorrei aiutarti ad andartene, quando mi implori senza dire nulla, con i tuoi occhi fissi su di me a cercare conoscenza e complicità, a volte abbozzando un sorriso che sorriso non è! “Sarei malefica”
Sei così leggera e rigida nel tuo stare, la testa inclinata da una parte, la bocca socchiusa e gli occhi vuoti ora fissi nel nulla, ora chiusi. Il tuo corpo ostinato, le lunghe dita strette intorno al bracciolo, le gambe contratte in una seduta non tua. Nessun sussulto, un accenno lieve di respiro mi dice  che ci sei ancora. 
Ad occhi chiusi pensi alle camminate per andare in Fontesanta  a trovare il tuo fidanzato, pensi all’amore che avete sparso a piene mani anche su chi vi voleva male, a quando siamo nate noi, alla casa nuova, alle promesse, al futuro che ancora ti aspettava, al dolore della perdita e alla rinascita col primo nipote e alla bellezza nella vita degli altri due. A 55 anni è  arrivato il tempo dello studio, ti sei rimessa in gioco: letture convegni, incontri, studi molto difficili per la tua 5°elementare, senza più il babbo a decodificare per te, ma la tua caparbietà,  che solo una donna del tuo tempo a cui era stato negato tutto, poteva avere, ti ha concesso di conquistare ciò che io ho avuto senza lotta e senza sforzo.
Poi i balli, le feste, gli incontri con la pittura, la medicina, la psicologia,  l’opera, il teatro, la gioia di riprendersi la vita, non più a morsi ma con la saggezza degli anni, e a tutti regalarvi parole e pillole di bontà, di comprensione, con leggerezza, sempre avanti nei pensieri.
Solo con me il rapporto è  sempre stato conflittuale.
Oggi sono qui a guardare quel che rimane di una donna splendida che come nessuna ha amato la vita, ora sfinita nel corpo e nella parola assente. Ora  vorrei tanto sentire la tua voce,  e mi direbbe: “abbi cura di te, non buttarti via, stai attenta che a volte la luna ti può fregare”

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

3 pensieri riguardo “Tutta colpa della luna”

  1. Quando le parole diventano vita, quando la voglia di sentire una voce diventa un sogno irrealizzabile, si piange senza lacrime, essere testimoni impotenti è terribile….ti ho letto riletto ed ho guardato la luna che stasera è immensa …..e sincera. Ed è la stessa che guardi tu…

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