Passeggiata a S. Quirico a Ruballa

Sotto un cielo magico, con la guida di Roberta Tucci, abbiamo risalito a piedi la strada che sale verso Osteria Nuova. Camminando lentamente, il paesaggio acquista toni sconosciuti: si percepiscono odori, suoni, particolari e punti di vista a cui non siamo abituati, neppure quando conosciamo bene la zona. In compagnia poi il cammino è più leggero e piacevole. Così arriviamo tutti insieme a S. Quirico, accolti da Alberto Casini, padre del sindaco Francesco che apre le porte di un mondo pieno di arte e di antiche competenze. A fianco della chiesa il laboratorio di falegnameria che appartenne al padre.

Da https://www.echianti.it/chiesa-di-san-quirico-a-ruballa/

La chiesa risale al XIII secolo ma è probabile che una precedente struttura esistesse anche intorno al 1000. Le più antiche documentazioni risalgono al 1286 quando ne era rettore il prete Buono. In origine fu un patronato della famiglia Cappiardi, che nel 1314 donò i diritti della chiesa ai Peruzzi, il cui stemma si trova ancora sulla facciata e all’interno della chiesa.

L’aspetto attuale deriva dal radicale restauro effettuato nel 1758 dal parroco Gabbuggiani. In tale occasione furono realizzate le decorazioni a stucco, gli affreschi alle pareti e l’altare maggiore, piccolo gioiello settecentesco di marmi policromi. Nel 1763, terminati i restauri, fu consacrata e elevata a prioria. All’interno vi sono numerose opere d’arte ottimamente conservate. All’altare maggiore un crocifisso di scuola giottesca databile verso il 1330, restaurato nel 1988. Ai lati di questo due grandi affreschi sormontati dallo stemma dei Gabbuggiani, raffiguranti l’uno la guarigione del cieco nato e l’altro l’ultima cena di ignoto pittore del Settecento. All’altare di destra una Madonna col bambino e San Giovannino di Domenico Puligo (1520 ca.), mentre in quello di sinistra vi è una tela attribuita a Francesco Curradi che rappresenta Sant’Antonio Abate con San Sebastiano, San Filippo e San Zanobi. Nella sagrestia una tela raffigurante il martirio di San Quirico e Giuditta anche questa attribuita al Curradi (1570-1661) e un crocifisso ligneo proveniente dalla Villa L’Apparita di Sopra. Nella chiesa vi è anche un organo del XVIII secolo, una Madonna trecentesca, un reliquiario del XVI secolo. Il fonte battesimale è del 1958.

Qui sono stati trasferiti, dal 1977, l’archivio e gli arredi della parrocchia di San Lorenzo a Montisoni, che comprendeva opere di grande valore.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

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