Crepitare

FIAMMA VORACE – di Laura Galgani

L’aveva già visto almeno tre volte, ma mai da solo. Quella sera era seduto sul divano, con i piedi appoggiati sul tavolo basso di cristallo, di design, così freddo ed elegante, il vuoto accanto a lui.

La scena in cui la pellicola inizia a prendere fuoco, con un crepitare violento ed irrefrenabile, proprio non la sopportava. Le fiammelle arancioni e blu si levavano da quelle grandi ruzzole, prima piccole e insignificanti, che sarebbe bastato un panno buttato sopra per spegnerle, poi sempre più alte, voraci, distruttive, rumorose.

In un attimo tutta la cabina di regia era in fiamme, e anche le pizze dei film, che tanto avevano fatto sognare il bambino protagonista del film e anche lui, da spettatore. Gli sembrò che quelle fiamme lo prendessero da dentro, alla bocca dello stomaco. Un’emozione forte, lancinante, salì dai suoi organi interni, avviluppò il cuore come una fiamma vorace, si arrampicò alla gola, e gliela strinse quasi soffocandolo, finalmente arrivò al suo volto, che si contrasse in uno spasmo per liberarsi poi in un pianto dapprima sommesso, poi rumoroso, lamentoso, ma libero!

Mentre in TV l’incendio divampava e tutto intorno si faceva fiamma, lui piangeva, finalmente. Piangeva l’amore finito, la casa vuota, freddo il loro letto. Riuscì a spremere fuori un bel po’ del suo dolore. Non tutto, sapeva che sarebbe tornato, come la marea riporta l’onda sulla riva prima asciutta. Ma il sollievo c’era.

D’un tratto una musica sommessa e dolce invase la stanza. Si lasciò andare a quelle note, al desiderio di dilatare il respiro e riportare un po’ di pace dentro di sé.

Gli sembrò che il soffitto non esistesse più, e sopra di lui brillasse uno spicchio di luna in un cielo sereno.

Ancora una volta “Nuovo cinema Paradiso” gli aveva regalato qualcosa.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

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