Macinino da caffè – di Anna Meli

Il vecchio macinino del caffè era lì da tanto tempo e nessuno avrebbe mai pensato di usarlo ancora. Ormai era stato sorpassato da altre modernità, manteneva però un certo fascino di cose antiche e un odore particolare. Se avesse potuto parlare chissà quante storie tristi o allegre avrebbe raccontato. Il bimbo lo guardava con aria incuriosita:
– Cos’è nonna questo strano aggeggio, a cosa serve, come si usa?
E intanto cercava di girare la manovella inceppata che non ne voleva sapere di funzionare:
-Lo usavano tanto tempo fa, ai tempi di Cappuccetto Rosso?
-Sì tesorino mio, proprio a quel tempo! La nonna da piccola si divertiva molto a macinare caffè; girando la manovella i chicchi introdotti in questo piccolo spazio venivano frantumati, trasformati in polvere che andava a finire in quel cassettino che vedi sotto. A volte per ottenere una polvere più fine si doveva ripetere l’operazione. Mi piaceva molto e mi sentivo utile.
-Posso provarlo nonna?
-Non ho il caffè in chicchi!
-Certo ora fa tutto la Nespresso!
-Allora che faccio? Posso vedere la TV?
-Se ti fa piacere…
-Nonna senti che bella musica, mi viene voglia di ballare e muovermi con le braccia, con il corpo; mi sento leggero, quasi mi gira latesta, mi piace un sacco!
-Anche a me, amore mio, continua. Ti voglio bene!
Leggo e sento profumo di caffė….potenza della mia fantasia?…no, la magia del tuo racconto
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Attorno agli oggetti del passato si intrecciano la nostalgia degli adulti e la curiosità dei bambini per poi lasciare campo all’amorosa intesa nonna/nipotino. Brava Anna a descrivere questo afflato!
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