Ieri era Pasqua …oggi è quasi Natale – di Stefania Bonanni

“Paolo, bisogna ci pensi tu. C’è un mare di nettezza da buttare. Li ho messi in terrazza, i sacchetti”
“Ma sei impazzita? Ci saranno dieci sacchi, ma chi l’ha fatto, tutto questo sudicio?”
“Chi l’ha fatto! Qui si mangia, si spacca l’uovo, ci si diverte, e poi al resto non ci pensa nessuno! ci saranno un paio di sacchi pieni delle carte dorate delle uova di cioccolata. Che ridere però: non c’è nulla che si possa paragonare a quegli occhietti spalancati, e a quel cazzottino che cercava di fare presto, a spaccare tutto! Certo, poi restano le carte da buttare! Poi ci sono i resti del pranzo, le bottiglie di plastica, poi da sole quelle del vino, dello spumante, poi varie carte delle confezioni dei regali. Si, però hai visto come erano tutti sereni, diventati piccini in un attimo!”
“Si si, ma alla fine se ne sono andati, e noi qui a buttare il sudicio!”
“Dai, non fare il brontolone. Cosa volevi? Che rimanessero qui? Loro se ne vanno sempre, ma è così bello vedere che sono contenti quando tornano!”
“Attenta, hai messo i sacchetti in bilico, sull’orlo delle scale!”
“Oddio, pigliali, pigliali, corri….”
Skresh, stromp, spam spam, splim (queste ultime erano le bottiglie di vetro…)
“Stefi, non ce l’ho fatta! Tutto rotto. Ed il giardino pieno di rifiuti”
Era Pasqua, ieri. Intanto siamo quasi a Natale.






