Acqua che scorre – di Anna Meli

Siamo in estate, fa molto caldo, io sto camminando a piedi verso casa dopo essere stata a trovare un’amica. Abito in collina, la strada sale abbastanza ed io sono affaticata. I raggi del sole sembrano incandescenti, il canto delle cicale monotono e assordante.
Non vedo l’ora di arrivare a casa per potermi dissetare. Ancora qualche passo, qualche passo ancora; ho una sete terribile, veramente non ce la faccio più!
Sgombro la mente da immagini di acqua fresca, ma il pensiero corre alle popolazioni dell’Africa che tanta strada fanno per rifornirsene e dove la siccità provoca carestie e morte. Sono triste………..
Continuo passo dopo passo, prendendo atto della mia impotenza e quasi senza accorgermene sono casa. Fuori, nel giardino, c’è la canna dell’acqua che serve per innaffiare, la apro e un getto forte esce gorgogliando ed io bevo, mi bagno la faccia, la testa, le braccia e mi sento felice di poter apprezzare una cosa così semplice, ma preziosa e insostituibile.