
Non credo alla speranza – di Ivana Acciaioli
A quindici anni mi vedo, come fosse adesso, spalle contro il muro in quella camera dove la mia migliore amica di sedici anni sta morendo; mi chiama e chiede il dottore e l’ambulanza, lei non sa che nella stanza accanto ci sono le sue due ultime speranze, ma che scuotono la testa e per lei non hanno rimedi. Vorrei abbracciarla per l’ultima volta, salutarla con tutte le parole di bene che ho per lei, invece resto impietrita, non riesco a mentire ma neppure a darle speranza.
Nel tempo ho capito che non riesco e non voglio dare speranza.
Alla mia seconda amica che mi lascia alle soglie dei nostri cinquant’anni, mentre preparo la valigia per condurla a casa a morire, a lei che mi chiede la pappa reale per il desiderio di rimettersi presto, non ho il coraggio di dire di abbracciare la figlia e salutarla con le parole di amore che potrà ricordare, farle tutte le raccomandazioni come ogni mamma farebbe ad ogni partenza.
Il suo commiato è la sua ultima occasione .
Questo vorrei poterle suggerire, invece la guardo, sorrido appena, non mento spudoratamente, ma non ho il coraggio di togliere speranza.
Ci vuole coraggio a toglierla e a darla, la speranza!
……
Se penso a mia madre morta a novantanove anni ho la certezza che la speranza non è infinita, si esaurisce in noi e si spegne insieme a tutto il resto del nostro corpo. Così mi appare chiara la frase di Sciascia: “Ad un certo punto della vita non è la speranza l’ultima a morire, ma il morire è l’ultima speranza”.
Molto bello e toccante il tuo scritto, mi ha dato modo di vedere la speranza da un altro punto di vista anche se non iil migliore.
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Gli eventi spesso, ci lasciano nel più cupo dei verdi, un bosco cupo e fitto che si chiama vivere….poi …a volte un raggio di sole….a volte
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