Verde in parole

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Un attimo verso il verde – di Stefania Bonanni

“L’unità di tempo più breve è il periodo che passa tra l’attimo in cui il semaforo diventa verde e quello in cui il tassista dietro di te suona il clacson.” T. Pratchett

Un attimo, tutte le volte un attimo da dimenticare, quello del semaforo rosso.

Siamo obbligati a fermarci, a volte a guardarci nello specchietto, nonostante si siano evitati accuratamente gli specchi di casa, lo specchietto è una tassa che non si scansa. A volte si finisce per fissare uno sconosciuto a fianco, senza vederlo davvero, per un attimo che sarà per tutti senza senso.

C’è qualcuno che ricorda cosa ha fatto di quegli attimi inutili? Ha guardato l’orologio, di sicuro, perché ad essere in ritardo quei momenti al semaforo sembrano ore. Ha preso in mano il telefono. A volte sperando ci fosse quel messaggio tanto atteso, a volte temendo di fosse la brutta notizia che il presentimento annunciava. Oppure qualcuna si è messa il rossetto. Oppure qualcuno le dita nel naso, come quello del finestrino accanto. Oppure ha mangiato la brioche che non aveva tempo di finire a casa, dove ha ingoiato in piedi un caffè bollente ma riscaldato.

Oppure ha scritto una parola sul vetro appannato, e l’ha cancellata subito. Se n’è andata distaccandosi in piccole gocce lacrimose, senza lasciare traccia, forse, quella parola. O forse era un nome? Comunque se n’è andato, qualunque richiesta fosse.

Eppure se si somnassero, tutti i minuti trascorsi davanti ai semafori rossi, in tutta la vita, forse sarebbero ore, giorni, farebbe impressione non aver fatto nulla per tanto tempo, avere sprecato momenti che non torneranno. A meno che…non esista quel posto dove vanno a finire tutte quelle piccole cose che rimangono a mezzo, dove si trovano quelle parole che potevano diventare un saluto, o un sorriso. E quei silenzi che non sono diventati parole. Dove si troveranno “quel nome che hai sulla lingua e non viene, le poesie che non sei mai riuscita ad imparare a memoria, le chiavi e gli orecchini mai più trovati, le voglie che non sono diventate peccato”. Ci sarà, un dio delle piccole cose, per uomini che si lasciano consumare ai semafori.

Ed allora, si perdona il tassista che suona: chissà quanta vita ha passato al semaforo!!

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

2 pensieri riguardo “Verde in parole”

  1. C’ è una vita speciale, attenta , tra il rosso ed il verde del tuo semaforo, attimi unici, descritti con magia……

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  2. Tutto vero quello che hai scritto. Non ce ne rendiamo conto, ma a volte in quegli attimi infinitesimali scorre tutta la nostra vita.

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