
Il mio tempo – di Nadia Peruzzi
Se mi guardo indietro il “ mio tempo “, non è quello dei diciotto anni, quello in cui si ha la vita davanti, tutto è un po’ complicato per i travagli di una adolescenza che a volte fatica a farsi adulta, ma a cui non tornerei. Non mi piacevo affatto nei miei diciotto anni !
Il mio tempo, quello del cuore e del desiderio, quello che avrei voluto immobilizzare è quello fra i miei 35 e i miei 45 anni!
I due eventi che mi hanno segnato stanno lì. Una nascita e una morte. Nel mezzo un periodo bello, intenso, pieno di mille cose.
Il tempo di oggi è quello del fiato corto.
Non solo quando si prova a correre e senti l’affanno, o quando si sale le scale e devi rallentare.
È il tempo di chi comincia ad avere più passato che futuro, anche se il futuro lo vedi appena pensi al tuo nipotino di poco più di due anni e le rughe e l’invecchiare non li vivi come tragedia.
Il tempo della consapevolezze maggiori, e anche delle insicurezze e delle ansie.
È il tempo che ha un pregio, tutto sommato.
Quello della lentezza, in cui un attimo, se non hai la quinta ingranata, ma stai andando in prima e con marcia lenta, può durare un po’ più di un attimo e ti lascia uno spazio maggiore per apprezzare quello che stai incontrando in questo tratto di percorso di vita.
Tutto vero Nadia il tuo scritto mi ha commosso e nelle tue parole ho ritrovato un po’ di me stessa. Brava
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Grazie Mimma…Finalmente trovati commenti…
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