Tempo

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Il mio tempo – di Nadia Peruzzi

Se mi guardo indietro il “ mio tempo “, non è quello dei diciotto anni, quello in cui si ha la vita davanti, tutto è un po’ complicato per i travagli di una adolescenza che a volte fatica a farsi adulta, ma a cui non tornerei. Non mi piacevo affatto nei miei diciotto anni !

Il mio tempo, quello del cuore e del desiderio, quello che avrei voluto immobilizzare è quello fra i miei 35 e i miei 45 anni!

I due eventi che mi hanno segnato stanno lì. Una nascita e una morte. Nel mezzo un periodo bello, intenso, pieno di mille cose.

Il tempo di oggi è quello del fiato corto.

Non solo quando si prova a correre e senti l’affanno, o quando si sale le scale e devi rallentare.

È il tempo di chi comincia ad avere più passato che futuro, anche se il futuro lo vedi appena pensi al tuo nipotino di poco più di due anni e le rughe e l’invecchiare non li vivi come tragedia.

Il tempo della consapevolezze maggiori, e anche delle insicurezze e delle ansie.

È il tempo che ha un pregio, tutto sommato.

Quello della lentezza, in cui un attimo, se non hai la quinta ingranata, ma stai andando in prima e con marcia lenta, può durare un po’ più di un attimo e ti lascia uno spazio maggiore per apprezzare quello che stai incontrando in questo tratto di percorso di vita.

 

Portateci tante rose

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Tante rose – di Nadia Peruzzi

(Ma potrai trovarci ancora qui, Nelle sere tempestose portaci delle rose, nuove cose, e ti diremo ancora un altro si!”)

Siamo impeto,  passione, talora irrazionalità, ma vere. Oh, se siamo vere!

Solide e forti. Quando nemmeno sappiamo di avere in noi solidità e forza, riusciamo a trovarle.

Organizzate e pure troppo troppo cerebrali, a volte, ma la routine ci fa velo, ci imprigiona, ci limita.

Abbiamo bisogno di novità di guizzi di scarti e di percorsi a zig zag più che rettilinei. Che noia i rettilinei.

Metereopatiche: anche la tensione prima di un temporale ci fa andare su di giri. In ansia come se dovesse accadere di tutto, anche quando non c’è nulla che debba accadere, oppure chissà !

Umorali, nonostante tutto. Eppure che bello stare sulle montagne russe. Che barba la calma piatta.

E basta poco per cambiare registro.

Stupore, più che materialità, fiori più che gioielli, un viaggio verso chissà dove, un film in cui si pianga insieme, un libro su cui discutere.

Una foto da scattare ad un panorama verso cui guardare insieme per trarne due foto anche completamente diverse.

In fondo uguali non siamo. Il bello è trovarsi e ritrovarsi ogni giorno, tanto più per questo!