Le bianchissime giunchiglie

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Le giunchiglie fioriscono d’inverno – di Cecilia Trinci

C’è una mattina d’inverno in cui, all’improvviso, fioriscono le giunchiglie. Ogni anno è una sorpresa perché fa ancora freddino e cammini  infagottata nella sciarpa sopra il piumino quando lo sguardo cade tra i fossi, sotto le siepi, e vede, appena fuori città, nel solicchio di metà giornata, i lunghi steli che sostengono i pennacchi  delle giunchiglie. Bianchissime,  profumatissime da mal di testa, danno l’allarme che la primavera è nell’aria, e  stanno  quasi sempre in gruppo,  per farsi  compagnia quando pizzica di freddo  la brina del mattino. Appena le vedo,  scoprendole tra le foglie, dovunque mi trovi,  immediatamente compare un’immagine. Mio babbo che torna dalla campagna col giaccone invernale, il cappello pesante, i sacchi dei suoi tesori e le giunchiglie in mano, in un mazzo arruffato, i gambi ad altezze diverse, tanto qualcuno poi le sistemerà nei vasi….Il suo gesto dell’ultimo momento, prima di venire via dal  “giardino d’inverno”, piegandosi per cogliere quel pensiero  per le sue donne rimaste a casa e per portarsi via tracce di quegli anticipi di primavera, di quella giornata passata in libera uscita, al sole, tra l’erba, con le chiacchiere del vicino, sporcandosi le mani di terra e il cuore di cielo azzurro, come sa essere davvero azzurro a  gennaio.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

6 pensieri riguardo “Le bianchissime giunchiglie”

  1. Cara Cecilia, senza nulla togliere alla poesia del momento e senza deludere il sogno ti voglio solo dire che il fiore che ha destato in te tanta meraviglia non è una giunchiglia che fiorisce più tardi e un genere è gialla ma un narciso. Infatti in nome greco è nàrkissos-narkào-nàrke che significa “torpore” e lo può provocare il profumo intenso.E’ un fiore che sembra avere una valenza infera. Il suo bulbo è un potente alcaloide che è la causa dei decessi di animali dove il fiore è diffuso. Il mito è dedicato al fanciullo bellissimo che rifiutava chiunque, finché gli dèi lo punirono facendolo innamorare di chi non avrebbe mai potuto possedere. Bevendo a una fonte mai contaminata da animali e foglie vide la sua immagine e s’innamoro di se stesso.Si lasciò morire di consunzione e nacque il fiore dai petali bianchi e giallo al centro. E quello che hai visto?

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  2. ….modesto parere di una che , in casa di amici ha innafiato piante finte ….e crederteci..non son morte….ma ha cosi importanzs se è GIUNCHÌ….o NARCHE….???o …o…. quello che mi intriga e mi affascina , e scusate se è poco ,è un PADRE che torna e porta fiori…..con un solicchio invernale che sa di primavera….il resto è botanica….forse

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  3. Cecilia le mie informazioni volevano solo spiegare perché quel profumo di dava il mal di testa oltre al piacere di vivere quel momento e alle bellissimo sensazioni. ciao

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  4. Mi apri una finestra su un ricordo di Como, quando la neve lasciava il posto nei suoi squarci alle primule ed ai mughetti.

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