
Le giunchiglie fioriscono d’inverno – di Cecilia Trinci
C’è una mattina d’inverno in cui, all’improvviso, fioriscono le giunchiglie. Ogni anno è una sorpresa perché fa ancora freddino e cammini infagottata nella sciarpa sopra il piumino quando lo sguardo cade tra i fossi, sotto le siepi, e vede, appena fuori città, nel solicchio di metà giornata, i lunghi steli che sostengono i pennacchi delle giunchiglie. Bianchissime, profumatissime da mal di testa, danno l’allarme che la primavera è nell’aria, e stanno quasi sempre in gruppo, per farsi compagnia quando pizzica di freddo la brina del mattino. Appena le vedo, scoprendole tra le foglie, dovunque mi trovi, immediatamente compare un’immagine. Mio babbo che torna dalla campagna col giaccone invernale, il cappello pesante, i sacchi dei suoi tesori e le giunchiglie in mano, in un mazzo arruffato, i gambi ad altezze diverse, tanto qualcuno poi le sistemerà nei vasi….Il suo gesto dell’ultimo momento, prima di venire via dal “giardino d’inverno”, piegandosi per cogliere quel pensiero per le sue donne rimaste a casa e per portarsi via tracce di quegli anticipi di primavera, di quella giornata passata in libera uscita, al sole, tra l’erba, con le chiacchiere del vicino, sporcandosi le mani di terra e il cuore di cielo azzurro, come sa essere davvero azzurro a gennaio.