Una lettera nella nebbia

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di Rossella Gallori 

a ERSILIA

Da due giorni non ci sei più,  e da quattro anni non ci vedevamo, quattro anni di telefonate fiume, spesso anche per discutere, litigavamo spesso noi due, cucinavamo in modo diverso, avevamo età diverse, tu tre figli “ grandi grandi “ io una sola…..tu a Como io a Firenze , tu con le tue  “O“ strette, io senza “C”….  E quel tuo  modo di dire che mi faceva arrabbiare “su da noi ….qui al nord ….” e io che ti rispondevo  “oh macché credi… un ci s’ha mica la campanella ai naso noi.!!!.”

Ci siamo conosciute quaranta anni fa nel 78, te lo ricordi?  A Tropea ….un giugno bello da morire un villaggio poco affollato, tre roulotte in  un prato immenso di un verde improbabile…il mare a due passi: solo una striscia di sabbia  separava  le nostre abitazioni su ruote da quell’acqua color del cielo….

I tuoi ragazzi giocavano educati, bravi, bambini grandi, venivate da Catania, ma la Sicilia  non c ‘ era nel vostro parlare… Dissi a mio marito (ero sposata da pochi anni) “Sieee Sicilia !!!! questi son di su…..”

Tu Ersilia non mi sembravi una mamma classica non mi sembravi insomma la solita mamma siciliana, tutta cibo e coccole…

Bionda, piccola, occhi azzurri …eri ….sei….e sarai sempre cosi ….un po’  firmata, forse un po’ fredda , gelosa marcia ecco quello sì, di quel marito, simpatico e  gioviale …..

Tuo figlio, il più piccolo, che ora ha 46 anni, girellava ….l’aria imbronciata e timida….su una bici …ricordo ancora  …bianca…

Mi ero ustionata con quell’idea geniale che all‘epoca si chiamava “olio di bergamotto”  avevo la febbre alta, chiesi  dalla porta della veranda: scusa bambino, puoi chiedere al babbo se ha dell’aspirina…

Fuggì tuo figlio …ho saputo  dopo, perché non sapeva cos’era IL BABBO.

E ci siamo conosciuti così, sulla spiaggia da mattina a… sera …tra risate e thai chi al tramonto  ….poi la sera quel Giobbe Covatta,  allora anonimo animatore che ci mise insieme , noi 7 magnifici, ma non troppo, cotti dal sole e dal sale,  poco vestite io e te, perché  la gioventù e l’abbronzatura  sono complici e ci rendevano sfrontate, vincemmo una caccia al tesoro a tema L’ARMATA BRANCALEONE….tu avevi uno scolapasta in testa, io un vestito fatto con uno scatolone….e quando i tuoi figli dormivano ci siam scolate la bottiglia di champagne …frutto della nostra vittoria. Quanto abbiam riso!

Ma me lo spieghi perché hai deciso di morire …così da sola, spengendo prima il cervello e poi il corpo, te lo avevo detto che non volevo altri dolori …Ersilia Ersilia dispettosa.

E anno dopo anno non ci siamo più lasciate, lontane ma in contatto:  ad agosto “su da voi” a gennaio  “giù da noi”, i tuoi figli grandi che diventavano i miei nuovi amici, mia figlia la più  piccola  e coccolata.

Quante cose belle mi hai regalato sempre un po’ strane e moderne, come te, e sempre firmate …come te…

E Bormio….e Chianciano  …e La Thuile e….. S .Moritz e…. la Svizzera …e il Monte Bianco…..già il Monte Bianco  te lo ricordi Ersilia,  vero? Son svenuta sulla funivia ed appena mi sono un po’ ripresa  volevo scendere ….ed aravamo fermi nel nulla per un guasto….ricordo la tua faccia , mamma se me la ricordo, avevi paura….. continuavi a parlare ..parlare… per distrarmi , arrivasti anche a  blaterare di moda (come facevi spesso) giusto  te, a quell’altezza, in quel momento,  potevi   tirar fuori discorsi come quelli , ma ti ho avuta accanto,  ero giovane ma stentavo a riprendermi….

E Peschici? Con il tuo amore per il sud dove hai fatto nascere i tuoi figli Siculo/Comaschi.  In quella Catania, che ti ha vista emigrante al contrario per dieci anni.

E quando, per ferragosto ci vestivamo eleganti, una volta ci siam messe anche una piccola corona di fiori in testa. Sciocche, no, giovani, e parole come speranza , futuro,  vacanze erano certezze, allora, non utopia, su quel trenino per il Bernina.

Ma me lo spieghi, perché non hai più voluto vedermi, da quando ti sei ammalata??Chiedermi poi di pregare S. Rita, per te, l’ho fatto, ma, lo vedi? non ho ottenuto nulla e sei morta ugualmente.

Poi quella tua figlia sparita  al tuo affetto, non hai mai pianto,  ma dentro so che urlavi, credo che tutto sia iniziato da lì,  con quel bimbo, tuo nipote , che ogni  tanto arrivava  dalla Turchia dove viveva con il babbo, solo, in aereo….quanto hai sofferto…troppo.

E hai deciso di andartene piano, un pezzettino per volta senza urlare fuori.

E quando e quando  e quando, quanti ricordi Ersilia, quanti , qualcuno te l’ ho scritto,  altri li sappiamo solo noi ed i segreti son segreti e quando  li scrivi non son più tuoi.

  Ora ti lascio Ersilia, è un po’ tardi, magari ti  chiamo domani…. ……a domani ecco sì….. è meglio…. a domani

 la tua  “amica di Firenze“

 

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

8 pensieri riguardo “Una lettera nella nebbia”

  1. Struggente e passionale, sto piangendo davanti ad un caffè che non vuole freddarsi. Parole che ognuna di noi vorrebbe per sé, parole di un’amicizia vera come non ce ne sono più. Grazie Rossella per aver condiviso questo tuo “segreto”…

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  2. Ro quanto è bella l’amicizia. Puo essere grande, importante, allegra, struggente, emozionante quando è vera e dura nel tempo. anche io e te abbiamo raggiunto un buon traguardo, sui trent’anni, due caratteri così diversi ma vicini con i nostri litigi e le nostre discussioni ma siamo ancora qui presenti nonostante le nostre “guerre”. La tua lettera ad Ersilia mi ha colpita “dentro” vorrei anche io un giorno essere ricordata così. Sarebbe molto bello aver lasciato un segno nel cuore.

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  3. Amo , dico amo, poche persone…..ma quando mi capita è per sempre….oltre….l ‘ amicizia è una forma di amore…..e che amore!!! Grazie grazie

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  4. Rossella quanto amore trapela da questa lettera ad Ersilia….dietro la tua finta corazza c’è un cuore troppo buono…Un abbraccione

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  5. Rossella una lettera di una dolcezza squisita… stai abbracciando la mia mamma con i vostri ricordi. Lo sappiamo che lei non era capace di voler bene in modo normale x così dire ma come ti ho sempre detto tu sei sempre stata la sua Amica, sempre fino alla fine.
    Io nn ho pianto fino alla fine xké vi vedevo insieme felici, però alla telefonata nn ho potuto trattenere le lacrime.
    Grazie Rossella per questa bellissima lettera piena di amore

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