
Non ricordare per vivere – di Roberta Morandi
Un’altra faccia del non ricordare, non avere la memoria di un evento o situazione, ci appare dirompente quando provi a far affiorare i ricordi lontani dell’infanzia, di quel periodo in cui gli psicologi ci parlano di traumi infantili subiti, che il nostro “ io” ha volutamente dimenticato per proteggerci, accantonandolo in un angolo buio di una scatola senza coperchio, inapribile, dimenticabile, di cui ci sfugge ora la sua esistenza. Ma è proprio lì che certi guai son nati e si sono sviluppati, da quel piccolo non ricordo racchiuso al buio in una scatola sigillata per non essere più aperta, per non farti soffrire per farti affrontare la vita proteggendo quella parte che non deve essere visibile. Ma intanto lui, quel non ricordo nascosto e dimenticato, lavora dall’interno, dal profondo come un tarlo e quando poi le ferite e le cicatrici si vedono e appaiono chiare e nitide esprimendosi nelle malattie, ecco che si corre ai ripari.
È il tempo di aprire quella scatola e di far uscire quel non ricordo, anche se non riuscirai a focalizzarlo, le ferite si attenuano e le cicatrici sbiancano, quasi a scomparire e puoi ripartire da capo…se vuoi.