
(foto di Ivana Acciaioli)
Le spumiglie – di Ivana Acciaioli
Lina e Dina erano grandi amiche ma spesso si punzecchiavano, e per giorni anche se si incontravano nel piccolo paese non si salutavano, soffrendo la pena dell’amicizia appesa ad un broncio.
Io capivo poco del loro essere donne, ma quando si mettevano insieme per cucinare non mi perdevo lo spettacolo.
Il momento del pane era sempre bello ma quel giorno c’era una novità perché dopo il pane , dopo i dolci, insomma proprio alla fine, quando il forno avesse perso molto calore, avrebbero infornato le spumiglie, che sarebbero rimaste al calduccio tutta la notte.
La curiosità mi prese ancor di più quando Dina si mise fra le ginocchia una ciotola con dentro tanti chiari d’uovo; cominciò a sbattere con una forchetta la massa gelatinosa,per la velocità della sua mano quel semplice strumento niente aveva da invidiare ad uno dei moderni frullini elettrici.
Lina intanto faceva cadere lentamente lo zucchero sopra la schiuma d’uovo che diventava sempre più bianca , montata e soffice; veniva voglia di affondarci gli occhi ed un dito.
Ogni tanto le due amiche si scambiavano i ruoli in una sorta di gara taciuta e la ciotola,tenuta stretta fra le gambe, era il loro trofeo.
Quando il composto fu lucido, bianchissimo e montatissimo, le donne fecero dei mucchietti nelle teglie e le candide nuvolette sparirono nel buio del forno.
La mattina seguente corsi da loro, mi aspettavano; dal buco nero miracolosamente uscirono ancora candide e profumate le meringhe.
Ne addentai una, la crosta si sciolse immediatamente in bocca e fece spazio a un cuore morbido, una goccia chiccosa, estasiante.
Mentre guardavano il mio dolce stupore Lina e Dina avevano nel loro sorriso il bianco che non ho dimenticato.