
Quando nevicava – di Cecilia Trinci
Su da noi, d’inverno, la neve scendeva spesso e quando succedeva durava almeno tutto il giorno, finché non si calmava il grecale, le finestre smettevano di soffiare e tutto finalmente taceva, in attesa della gelata notturna. Se c’era la luna i bracconieri ne approfittavano per andarsene a caccia, profanando di spari vigliacchi il candore del bosco. Arrivavano, allora, anche le notti di silenzio sotto il piumone, dopo la cena davanti al camino, alla luce del fuoco, mentre la bufera rimaneva fuori, senza lampioni, sotto le stelle appuntite e la luna spadellata sugli alberi neri.
La notte era notte, lassù. Stelle pungenti, lune enormi e bianchissime che salivano su dal bosco e che a guardarle a testa in su ti schiacciavano, luccicar di lumini tremolanti laggiù, in lontananza, dove pulsava la città. E animali. Volpi, caprioli e cinghiali, allocchi e barbagianni, upupe e corvi, istrici e lepri…..che si manifestavano in ombre mobili e scure o fruscii al di là della finestra, presenze percepite o apparizioni improvvise nei piccoli lampi di una luna piatta. Bianchissima.