
Nadia Peruzzi: Ancora voglia di rosso
Nel solstizio che sta per arrivare, il rosso sta per cedere ….per volgere al bianco! Sulla carta e fra le emozioni e le suggestioni ,del cimento che ci attende a gennaio, molto probabilmente. Sarà una bella sfida, quella che inizia a gennaio.
Ma la realtà? Intanto, sarà che il solstizio è appena agli inizi, sarà che il vecchio fa fatica a lasciarsi andare se il nuovo non è del tutto pronto, Babbo Natale non solo non è bianco ma rosso rosso. Anzi è L’Omino Rosso per eccellenza. È previsto che svolazzi con la sua slitta e le sue renne a giro per il mondo a portar regali.
Cose materiali, materialissime, anzi. Non guasterebbe un po’ più di calore e serenità d’animo che sarebbero il vero toccasana per noi che corriamo sempre attaccati ai nostri orologi ,spesso senza costrutto e senza meta. Ma per tutto questo non c’è Babbo Natale che tenga, siamo noi che dovremmo cambiar registro!
Rosse le fiamme dei camini di quando eravamo bambini. Quei tizzoni che sprizzavano felicità e ce la trasmettevano. Noi seduti sulle panche laterali che tendevamo in avanti mani e volti, per godere anche dell’ultimo baluginio di scintille. Nasi rossi, guance rosse, mani e ginocchi rossi . Un solo neo. Da dietro veniva un freddo cane che ci divideva a metà. Dietro quasi come fossimo al Polo, fra gli eschimesi che avevamo letto nel “Paese delle ombre lunghe”. Di fronte, come se fossimo ai Caraibi o nella Malesia di Sandokan e Yanez.
Facevamo ripasso di geografia, anche solo facendo correre l’immaginazione molto prima di aver iniziato a farli per davvero alcuni di quei viaggi!
Rosso prevalente quello delle carte regalo, dei lacci, dei nastri, delle palle sugli alberi di Natale, a parte “Spelacchio”, passato a miglior vita nel cimitero degli abeti, dopo una parentesi triste e brevissima, durante la quale lo hanno preso pure in giro senza pietà.
Lucidi e rossi dalla contentezza gli occhi di figli e nipoti, quando si precipitano ad aprire i regali che dormono già da un po’ ai piedi dell’albero!
Ci sta che qualcuno, dopo esser portato alla luce, venga rimesso a dormire, gettato in un cassetto dove nessuno lo guarda più. Fra qualche anno, chissà, tornato per caso alla vista, può esser idea per un ricircolo operoso, in un fruscio di carta lucida e in una nuvola di tulle rossi rossi ,come di ordinanza! Visto il fiasco di quest’anno, perché non sperare in un Natale da pronipoti in cui possa finalmente vivere il suo momento di gloria??
Il Bianco arriverà. Quatto quatto e forse dilagherà. Intanto per ora il Rosso, non ha alcuna intenzione di cedere il passo! A gennaio…………….chissà !!
ma la barba di Babbo Natale è bianca……e anche i bordi di pelliccia sul vestito e sul cappello……..
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Nadia hai descritto il rosso le festività natalizie in maniera semplice e veritiera riportandoci nel passato che apprezziamo più del presente che non ci permette più di soffermarci a pensare e meditare come prima anche se ne avremmo molto bisogno. Bello mi è piaciuto molto
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